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Cronaca San Felice del Benaco

Dramma di Viola, in casa 10 armi tra fucili e pistole: "Una famiglia per bene"

Il dramma che sconvolge il lago di Garda

In Via Boschette è caduto il silenzio. La casa dei Balzaretti è chiusa, così come le ante su cui si vedono (anche da lontano) i cartelli posati dai carabinieri che recitano del sequestro probatorio dell'edificio. E' qui che a Portese di San Felice, sabato pomeriggio, si è consumata l'assurda tragedia che è costata la vita alla 15enne Viola Balzaretti, uccisa – come riferito dagli inquirenti – da un colpo di fucile esploso per sbaglio dal fratellino appena 13enne. Il piccolo è corso fuori nel parcheggio, disperato: gridava “Non sono stato io”, con la maglietta sporca del sangue della sorella appena morta.

In paese pochi hanno voglia di parlare, come è giusto che sia. Il mantra che si ripete è sempre il solito, anche questo giusto così: “Una bella famiglia, una famiglia di brave persone”. C'è poco altro di istituzionale: “Il sindaco, con l'intera amministrazione comunale, partecipa sentitamente al lutto che ha colpito la famiglia Balzaretti, a cui si stringe con profondo dolore e commozione”, si legge in una nota del Comune pubblicata anche su Facebook.

In casa 10 armi tra fucili e pistole

Il padre di Viola, Roberto Balzaretti, era stato assessore per due mandati, dal 2009 al 2019. Tutti lo conoscono, tutti ne parlano bene. La risposta al perché quell'arma fosse carica è arrivata nelle ore successive alla tragedia: il 57enne pare fosse appena tornato da una battuta di caccia. In casa si conta un tutto almeno una decina di armi, tra pistole e fucili, tutte regolarmente detenute. Balzaretti, oltre che cacciatore, è medico-legale: ha collaborato con Ats, Inail ma soprattutto con il tribunale. Insomma uno del mestiere, in fatto di armi. Che pure l'hanno tradito.

La ricostruzione della dinamica

Quello che è successo subito dopo (tra le 16.30 e le 17) sembra ormai definito: il figlio 13enne stava maneggiando quel fucile carico e ha fatto esplodere un colpo mentre la sorella si trovava vicino. Colpita al petto, è morta sul colpo. Tra gli addetti ai lavori circolava un'altra versione, per ora ampiamente smentita: l'ipotesi che l'arma fosse tra le mani della ragazza, e che il ragazzino sia intervenuto per cercare di disarmarla. In ogni caso, è confermata la tragica fatalità.

Inizialmente si era detto del padre: sembra che Balzaretti avesse cercato di coprire il figlio, come farebbe qualsiasi papà, per poi crollare nella notte nel corso dell'interrogatorio in scena alla caserma dei carabinieri di Salò, cui sono affidate le indagini coordinate dal pm Francesco Carlo Milanesi. L'uomo era stato indagato per omicidio colposo, ora invece per omessa custodia di arma.

La scuola e lo sport: chi era Viola

Viola Balzaretti aveva 15 anni: dopo aver frequentato le elementari a San Felice aveva proseguito a Botticino, alle scuole medie; adesso frequentava la seconda liceo linguistico all'istituto Enrico Medi di Salò. Da piccola aveva praticato karate, e poi un po' di bicicletta (grande passione del papà, e del fratellino, che correva per la società Freccia Rossa di Salò). La salma riposa all'obitorio del Civile, dove sarà eseguita l'autopsia: solo in seguito sarà possibile organizzare i funerali. In tutto il quartiere è calato il silenzio, e tale resterà a lungo. “Lui è un uomo buono, una famiglia per bene”, dicono tra panchine e ameni vialetti ricolmi di ulivi. Rimane solo questo, tutto il resto è tragedia.

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