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Perinetti si racconta: “Brescia esperienza formativa. Sogno la Serie B da dedicare a mia figlia Emanuela”

L’ex direttore sportivo delle Rondinelle ha parlato nei giorni scorsi a Tuttomercatoweb

Nei giorni scorsi l’ex direttore sportivo delle Rondinelle, Giorgio Perinetti, è stato raggiunto da Tuttomercatoweb a cui ha rilasciato una lunga intervista. Di certo non poteva mancare un passaggio sulla sua doppia parentesi al Brescia e al rapporto con il presidente Massimo Cellino. A chiusura dell’intervista anche una dedica speciale alla giovane figlia Emanuela recentemente scomparsa.
Di seguito un breve estratto:

La prima esperienza a Brescia

“Un’esperienza formativa. Da Cellino c’è sempre da imparare, è un presidente molto difficile da accontentare. Nonostante la mia età ho imparato alcune cose. Nella prima esperienza a Brescia scoprimmo Clotet, un allenatore molto preparato che farà parlare di sé. Sapete tuti che Cellino è scaramantico: credo di essere stato l’unico dirigente nato il 17 ad aver lavorato con lui”.

Il ritorno dopo l’esperienza a Siena

“Cellino voleva ricomporre la coppia che aveva lavorato bene. Non è andata nel migliore dei modi, siamo riusciti a chiudere l’anno con il clamoroso gol del Cosenza che ci ha condannato alla retrocessione poi però cancellata dal ripescaggio”.

Il sogno Serie B da dedicare alla figlia Emanuela

“Dopo la scomparsa di mia moglie, il mio secondo lutto tragico. Mia figlia Emanuela, che si cimentava nel settore del marketing sportivo. La mia ragazza. Ci confrontavamo anche su temi calcistici. Mi manca tanto, occupava le mie giornate. E si, il mio sogno è dedicarle la promozione in Serie B. Qualche battuta a vuoto rischia di rimandarlo. Ma mi piacerebbe farle questo regalo”.

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