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Abbiamo sofferto e gioito, pianto ed esultato: un 2021 di notizie bresciane

Cosa è successo in questo ultimo anno? La raccolta delle notizie da gennaio a dicembre

Un anno di notizie, da leggere tutte d’un fiato: i lockdown e le zone rosse, i vaccini che fanno arretrare la pandemia, i tanti, troppi omicidi della provincia, il male incurabile delle morti sul lavoro, la tragedia di Greta e Umberto, i trionfi sportivi della Nazionale agli Europei e di Marcell Jacobs alle Olimpiadi. Sperando in un bel 2022, ecco cosa è successo nel Bresciano nel corso dell’anno che sta per concludersi, mese dopo mese.

Gennaio: la speranza dei vaccini

La prima inoculazione è in realtà della fine di dicembre, ma è da gennaio che anche in provincia di Brescia scatta la corsa al vaccino anti-Covid. La campagna prosegue mese dopo mese, arrivando alla fine dell’anno alla cifra di 2 milioni di inoculazioni: circa il 90% dei bresciani si è vaccinato con almeno una dose, e questo permetterà di superare la fase più critica della pandemia già in autunno.

Febbraio: la frana del Sebino

La terra che trema, le crepe sulle strade. E’ a febbraio che torna prepotentemente d’attualità il rischio frana sul lago d’Iseo. Una storia che si tramanda ormai da anni, se non da decenni: ma i sommovimenti delle prime settimane del 2021 fanno preoccupare le istituzioni e soprattutto i residenti, la Regione si muove con studi e accertamenti, vengono redatti i vari piani d’emergenza. La paura non manca: le previsioni più catastrofiche stimano tsunami alti diversi metri in vista di un’eventuale caduta di materiale nel lago.

Marzo: la terza ondata

Poche settimane in zona gialla e poi di nuovo l’incubo del lockdown: è la provincia di Brescia una delle prime in Italia a essere travolta dalla terza ondata, trascinata dall’emergere della variante Delta, con un indice di contagiosità compreso tra 5 e 8, su scala logaritmica, mentre la variante Alfa si fermava a 4. Gli ospedali si riempiono rapidamente, il Civile arriverà ad ospitare oltre 500 pazienti Covid in contemporanea. Triste anche la conta dei decessi: saranno più di 500 i decessi per coronavirus nel Bresciano, in un solo mese.

Aprile: l’arresto di Paolo Oneda

Fa scalpore in tutta Italia (e oltre) l’arresto del dottor Paolo Oneda, dirigente medico di Chirurgia generale all’ospedale di Manerbio: viene accusato insieme a Vincenzo Paolo Bendinelli di omicidio volontario, violenza sessuale e circonvenzione di incapaci. Le indagini, che proseguivano dal 2019, hanno subito una brusca accelerata a seguito del decesso di una ragazza, nell’ottobre del 2020, che frequentava il centro olistico Anidra di Borzonasca, in provincia di Genova. Oneda tornerà in libertà pochi mesi più tardi. 

Maggio: la zona bianca

Il coprifuoco proseguirà ancora per qualche settimana, ma dalla fine di aprile la terza ondata è finalmente superata. E’ in quel momento che riapriranno anche i ristoranti, per un lento ritorno alla normalità che prosegue ormai anche oggi, in pieno inverno, senza alcuna restrizione (qualche piccolezza, come l’obbligo di mascherina all’aperto). Un po’ alla volta via libera anche agli stadi, alle palestre, ai teatri e ai cinema. In estate arriva il Green Pass.

Giugno: la tragedia di Greta e Umberto

Travolti da un motoscafo in una notte (quasi) d’estate: è questo il triste destino di Greta Nedrotti e Umberto Garzarella, i due giovani fidanzati – 25 anni lei, 37 lui – che nel golfo di Salò, a largo di Portese, vengono colpiti e uccisi da un motoscafo Riva lanciato a tutta velocità. A bordo del mezzo due manager tedeschi: Patrick Kassen, probabilmente alla guida, e Christian Teismann, entrambi accusati di omicidio colposo, omissione di soccorso e naufragio. Il processo è in corso.

Luglio: gli Europei di calcio

"Vènsom l'Europeo, gnari": la festa esplode a Brescia, sul lago di Garda e in tutta la provincia. L’Italia torna sul gradino più alto del podio degli Europei di calcio a più di mezzo secolo dal trionfo del 1968. Una cavalcata emozione, partita dopo partita, dai supplementari con l’Austria ai rigori con la Spagna, il secco 2 a 1 al Belgio e infine la finalissima di Wembley, contro i padroni di casa dell’Inghilterra. Anche qui si arriverà ai tiri dal dischetto, per scrivere la storia.

Agosto: Marcell Jacobs

Un bresciano sul tetto del mondo, alle Olimpiadi di Tokyo: è il 27enne Marcell Jacobs, nato a El Paso ma cresciuto a Castiglione e soprattutto a Desenzano. Macinando record su record, raggiunge la finale dei 100 metri piani (il primo italiano di sempre): con 9”80 sarà il più veloce di tutti, davanti all’americano Fred Kerley e al canadese Andre De Grasse. Solo pochi giorni dopo, il bis: medaglia d’oro anche nella staffetta 4x100, con il nuovo record italiano.

Settembre: Laura Ziliani

In agosto era stato ritrovato il cadavere di Laura Ziliani, l’ex agente di Polizia Locale scomparsa dai primi di maggio: a settembre la svolta nelle indagini, con l’arresto delle giovani figlie Paola e Silvia Zani e del fidanzato di una delle due, Mirto Milani. Sono tutti e tre accusati di omicidio volontario: secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, avrebbero messo in atto il diabolico piano per un motivo puramente economico, per impossessarsi degli averi dell’ex vigilessa di Temù.

Ottobre: gli omicidi di Sabbio e Castegnato

A metà settembre a Sabbio Chiese, un mese più tardi a Castegnato: sono i brutali femminicidi d’autunno nel cuore della provincia bresciana. In Valsabbia è la 46enne Giuseppina Di Luca la vittima della furia del marito Paolo Vecchia: dopo mesi di stalking e persecuzioni, all’alba di un lunedì la raggiungerà sotto casa per ucciderla con 10 coltellate. Alle porte della città l’omicidio di Elena Casanova, 49 anni: uccisa a martellate dal suo ex fidanzato, Ezio Galesi.  Trascinata fuori dall’abitacolo della sua auto, e finita in mezzo alla strada.

Novembre: Paola Tonoli

Scomparsa alla fine di ottobre, verrà ritrovata senza vita meno di tre settimane più tardi. E’ la tragedia di Paola Tonoli, 43 anni: la giovane mamma (e insegnante) ha fatto perdere le sue tracce allontanandosi a piedi dalla casa dei genitori, a San Felice. Cercata in lungo e in largo, in acqua e a terra, fino al drammatico ritrovamento, non lontano dal porto. Prima il riconoscimento dei familiari e poi il Dna purtroppo levano ogni dubbio. Ora è sepolta a Manerba, di fianco al figlio Samuele Freddi, scomparso in estate a soli 20 anni.

Dicembre: la cava di Paitone

Prima il boato, poi massi e detriti che volano fino a 300 metri di distanza, raggiungendo perfino la Strada provinciale. E’ un miracolo che nessuno si sia fatto male: a Paitone, a seguito di un’esplosione incontrollata alla cava Buzzi Unicem, una pioggia di detriti (anche da decine di chili) ha colpito case, capannoni e automobili. Si contano almeno 30 denunce per danni e si stimano risarcimenti per decine e decine di migliaia di euro. La cava è stata chiusa dalla Prefettura: sull’accaduto indagano i Carabinieri di Nuvolento e la Provincia. 

Tutto l’anno: le morti sul lavoro

Non cambia mai nulla, nemmeno in tempo di Covid. Puntuali, giorno dopo giorno, in tutta Italia: sono gli infortuni fatali sul lavoro, le vittime delle morti definite bianche, ma ogni volta sempre più nere, per la vergogna. Come riferito dall'Osservatorio indipendente di Bologna, da gennaio a dicembre un’ottantina di vittime solo in Lombardia, 15 in provincia di Brescia (come a Milano e Bergamo), a cui si aggiungono i morti in itinere, che vanno o tornano dal lavoro. Sono più di 1.400 l’anno in Italia, quasi 4 al giorno anche nel 2021, senza contare i medici, gli infermieri e gli operatori sanitari morti di Covid e impegnati in prima linea nell'affrontare la pandemia. L’agricoltura e l’edilizia sono i settori più colpiti, dove è più scarso il controllo e più diffuso il nanismo d’impresa. Ma più in generale è purtroppo un’amara legge di questa società. Sono passati più di 150 anni da quando è stato scritto la prima volta, sempre attuale: il capitale non ha riguardo della vita dei lavoratori.

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