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Cronaca

"Sweet Water": fatture false ed evasione milionaria, i nomi dei (primi) 13 condannati

Arrivate le prime condanne per l'operazione "Sweet Water"

Operazione "Sweet Water", acqua dolce: dopo le indagini e gli arresti arrivano le prime condanne. Sono 13 le persone condannate tra cui una di loro che ha patteggiato: una sola assoluzione tra i 14 finiti a processo (per ora: ce ne sono altri in coda). All'epoca del blitz, nel settembre di un anno fa, i provvedimenti cautelari vennero eseguiti nei confronti di 30 persone, ritenute a vario titolo responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati tributari e di appropriazione indebita, al fine di agevolare alcune società nell'evasione delle imposte sul reddito e sul valore aggiunto, attraverso l'emissione di fatture per operazioni inesistenti.

I nomi di tutti i condannati

Questi i condannati con rito abbreviato (e quindi con uno sconto di un terzo della pena): Giovanni Bertozzi, che vive tra Sebino e Franciacorta ed è considerato la mente dell'organizzazione, è stato condannato a 6 anni e 6 mesi di reclusione; Massimo Labinelli a 4 anni; Maurizio Merlo a 3 anni e 4 mesi; 2 anni e 4 mesi ad Angelo Ferrari e Congwei Cai; 2 anni a Giovanni Berni, Antonio Franco, Bruno Marzoli, Massimo Mella e Paola Scarsi; 1 anno e 8 mesi a Valerio Bruno; 1 anno e 2 mesi a Francesco Merlo e Mattia Sabatti.

Sequestrate ville e terreni

Nei giorni dell'operazione, coordinata da Procura e Direzione Distrettuale Antimafia e a cura dei Carabinieri, i sequestri interessarono quote societarie di 4 imprese commerciali, una villa a Chiari, 4 appartamenti in provincia di Brescia, Bergamo e Milano, 7 autorimesse, un magazzino, 6 quote di abitazioni, 5 quote di autorimesse, 2 terreni, 250 conti correnti, denaro contante. L'indagine ebbe origine dal sequestro di 31 chili di hashish con contestuale arresto di tre pregiudicati, risalente al 22 luglio 2018 a Rezzato.

Il successivo sviluppo investigativo, avviato in autunno, ha consentito di individuare un'associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati di natura fiscale. Smascherando il sodalizio, specializzato in evasione fiscale e false fatture, che si presume fosse guidato da Giovanni Bertozzi, "ritenuto - scrivevano i carabinieri - promotore e coordinatore di un'organizzazione dedita all'evasione fiscale e alla monetizzazione, tramite conti correnti esteri, di ingenti somme di denaro". 

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