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Cronaca Orzivecchi

Operaio morto schiacciato dal carico della gru: era papà di 4 figli

Ennesimo infortunio mortale sul lavoro

È morto schiacciato da un carico di oltre una tonnellata mentre stava lavorando al cantiere della casa di riposo di Orzivecchi: stava manovrando una piccola gru, spostando il materiale, quando il carico si è improvvisamente sganciato e l'ha travolto. Purtroppo per lui non c'è stato niente da fare: Nazmi Morina è morto sul colpo. Aveva 52 anni, sposato e padre di quattro figli: è lui l'ennesima vittima sul lavoro di una vera strage senza fine. “Una catena di infortuni drammaticamente inarrestabile”, scrive il sindacato Cisl.

Il dramma nel cantiere della Rsa

Il dramma si è consumato poco dopo le 17.30 nel cantiere della Rsa intitolata a Carlo Frigerio e gestita dalla Fondazioni Riunite Onlus Bassa Occidentale: in corso lavori di efficientamento energetico, tra cui la sostituzione dei vecchi serramenti. È stato proprio durante lo scarico con la gru di un bancale di nuovi materiali che è avvenuta la tragedia. Secondo una prima ricostruzione, le cinghie della gru sarebbe state sganciate quando il carico non era ancora saldamente in equilibrio a terra: da qui la rovinosa caduta degli infissi addosso al muratore. 

L'arrivo di soccorsi e sanitari

Nazmi Morina, dipendente della Aurora Costruzioni di Orzinuovi, in quel momento era al lavoro in cantiere: nessuno avrebbe assistito alla scena. A dare l'allarme per primo uno dei tanti volontari che collaborano con la Rsa e che avrebbe notato il carico ribaltato sulla gru. Tempo pochi minuti e sul posto si sono precipitati i sanitari di automedica e di un'ambulanza della Croce Verde, i Vigili del Fuoco, i Carabinieri di Verolanuova, i tecnici del servizio Psal di Ats (il servizio di Prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro) a cui come da prassi, con il supporto dei militari intervenuti, sono stati affidati i rilievi.

Sposato e padre di quattro figli

La Procura ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo, senza indagati: sarebbero già sotto sequestro sia l'area di cantiere che la gru che i materiali movimentati. La salma del povero Morina resta a disposizione dell'autorità giudiziaria, che potrebbe predisporre ulteriori accertamenti (tra cui l'autopsia). Originario del Kosovo, Nazmi Morina da quasi 20 anni abitava nel Bresciano: qui si era costruito un futuro e una famiglia. Viveva a Rudiano con la moglie e 4 giovani figli: una tragedia che fa ancora più male. Come riporta l'Osservatorio indipendente di Bologna di Carlo Soricelli, dall'inizio dell'anno sono già 9 le vittime bresciane sul lavoro: 27 in Lombardia, 41 considerando i morti in itinere.

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