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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

L'ultimo saluto alla piccola Iushra: "Ho perso mia figlia senza un motivo"

I resti della piccola Iushra Gazi sono stata sepolti mercoledì pomeriggio al cimitero Vantiniano di Brescia. Oltre ai genitori e alla comunità bengalese, c’erano alcune ex compagne di scuola e coloro che per mesi hanno partecipato alle ricerche

Un vuoto impossibile da colmare. Per i genitori, che per oltre 2 anni non hanno avuto nemmeno una tomba su cui piangere, come per le compagne di classe e i docenti della scuola media di Mompiano: ogni mattina fissano quel banco deserto e ricordano il sorriso di Iushra. “Una bambina felice che correva spensierata nei corridoi della scuola”, questo il ricordo dell’insegnante di lettere della piccola, scomparsa nel luglio del 2018, quando aveva soli 11 anni, durante una gita sull’altopiano di Cariadeghe a Serle.

L’avevano cercata invano per mesi in tutto l'altopiano e nei dintorni, ma dell'11enne bengalese affetta da autismo non era mai stata trovata alcuna traccia. Il triste epilogo a ottobre, quando il suo cranio era stato casualmente individuato da un cacciatore tra i boschi di Caino, a un paio di chilometri di distanza (in linea d’aria) dalla vasta area delle ricerche. Resti che l’esame del Dna ha poi confermato essere quelli di Iushra: mercoledì pomeriggio, sono stati sepolti nell’ala islamica del cimitero Vantiniano di Brescia.

La cerimonia di addio si è celebrata proprio 4 giorni prima di quello che avrebbe dovuto essere il suo 14esimo compleanno, seguendo i dettami del rito islamico. Ciò che resta della figlia maggiore di Mohamed Liton Gazi e Khanam Must Nurunnahar riposa ora in una piccola bara bianca, sotto qualche metro di terra.

Le preghiere, ma anche i ringraziamenti alle istituzioni che sono state vicine alla famiglia della ragazzina e a chi si è impegnato nelle ricerche, hanno accompagnato l’ultimo viaggio terreno di Iushra. Un rappresentante di ciascun gruppo - dalla Protezione Civile ai Vigili del Fuoco passando per il Soccorso Alpino - ha partecipato alla cerimonia funebre; oltre a loro alcune ex compagne e ai docenti della scuola media di Mompiano, che l’11enne frequentava prima della tragedia.

Un dolore atroce, che non trova pace, quello del padre Liton: “Ho perso la prima mia figlia, senza un motivo: è andata in gita e non è più tornata a casa. Non so nemmeno come sia morta”, ha detto ai giornalisti presenti. 

Dal punto di vista giudiziario la vicenda è conclusa: l’educatrice Roberta Ratti – considerata la responsabile della comitiva di ragazzi disabili che quel giorno era in gita – ha patteggiato una condanna di 8 mesi per omicidio colposo.  

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