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Cronaca Gussago

Maxi evasione: nella casa del figlio trovate altre banconote per 1 milione di euro

Il giovane si è avvalso della facoltà di non rispondere

Continua a lievitare il bottino nascosto dalla famiglia di Gussago, ritenuta a capo di un'organizzazione criminale dedita alla sistematica evasione del fisco, attraverso l'emissione di fatture false per oltre mezzo miliardo di euro.

Carabinieri e Finanza hanno già recuperato 8 milioni di euro, sotterrati nel terreno appartenente al cascinale di Giuliano Rossini e Silvia Fornari, che, secondo gli inquirenti, sarebbero stati a capo della maxi frode che avrebbe sottratto al fisco ben 93 milioni di euro.

Per gli inquirenti si tratterebbe di parte del denaro riportato in Italia dagli 'spalloni' dai conti correnti aperti all'estero, in Romania, Croazia, Bulgaria e persino in Cina. Una montagna di soldi che, per il sostituto procuratore Claudia Passalacqua, titolare dell'indagine che conta ben 77 indagati, costituisce la prova principale e la più schiacciante, soprattutto per la coppia ritenuta ai vertici dell'organizzazione, insieme al figlio 22enne Emanuele Rossini e alla zia materna Marta Fornari.

E proprio a casa del figlio Emanuele, giovedì mattina è stato scovato un altro milione di euro, in pacchi di banconote da 20, 50 e 100 euro nascosti nella soffitta. Nell'interrogatorio di mercoledì, il ragazzo si è avvalso della facoltà di non rispondere: secondo gli inquirenti, la sua principale 'mansione' all'interno dell'organizzazione sarebbe stata quella di produrre fatture false per operazioni inesistenti, nell’ambito di attività dedite al commercio di materiali ferrosi.
 

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