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Cronaca Castegnato

Locale devastato dalle fiamme, svolta nelle indagini: arrestato l’autore del rogo

All’origine dell'incendio del Gasoline Road bar di Castegnato ci sarebbe la rivalità tra bande di motociclisti

Svolta nelle indagini sul rogo che, lo scorso 20 ottobre, ha devastato il Gasoline Road Bar di Castegnato. Le indagini dei carabinieri di Chiari, coordinati dalla procura, si sono concluse con l’arresto del presunto autore dell’incendio. In manette - e in prigione - è finito il 42enne bresciano Cristian Maffeis: nelle scorse ore è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Brescia.

Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, il 42enne (residente a Torbole Casaglia) avrebbe appiccato le fiamme al locale, frequentato anche da gruppi organizzati di motociclisti, con l’aiuto di un complice non ancora identificato. All’origine del rogo ci sarebbe la conflittualità tra la banda di biker di cui fa parte Maffeis (i Bandidos)  e i Furious Lions, supporters degli Hells Angels, che la sera successiva all’incendio avevano organizzato una serata-evento proprio al Gasoline.

Rivalità tra bande all'origine del rogo

"Maffeis, in concorso con un altro soggetto non ancora identificato, in forza del suo senso di appartenenze ai Bandidos e mosso dall’interno di compiere un gesto eclatante per conto del suo gruppo e contro i rivali di altro gruppo di biker, ha agito allo scopo di danneggiare l’esercizio commerciale, ritenuto vicino al gruppo avversario, in considerazione del fatto che i suoi titolari si erano messi a disposizione di quest’ultimo gruppo per organizzare una serata esclusiva", si legge nell’ordinanza firmata dal gip Matteo Grimaldi.

Nessuna ritorsione o vendetta nei confronti dei titolari del pub-birreria la cui unica ‘colpa’ sarebbe stata quella di organizzare un serata per contro dei Furious Lions, gruppo di biker rivale a quello di cui fa parte il 42enne: "perdendo il carattere di neutralità che li aveva contraddistinti, agli occhi del soggetto agente”, scrive ancora il giudice per le indagini preliminari.

Bottiglie incendiarie scagliate all'interno del locale

Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, grazie all’analisi delle telecamere di sorveglianza delle ditte della zona, il 42enne avrebbe raggiunto il locale a bordo di un’utilitaria di proprietà della ditta per cui lavora, verso 00.20 della notte tra il 19 e il 20 ottobre scorsi. Una volta sceso dall’auto, avrebbe distrutto con un martello demolitore la porta antipanico e le vicine vetrate. Infine, avrebbe scagliato all’interno del locale delle bottiglie precedentemente incendiate con un cannello a gas. Come detto, per chi indaga, Maffeis non era solo: avrebbe agito insieme a un complice che non è ancora stato identificato. 

 Le fiamme erano poi avanzate inesorabili, distruggendo il locale ma, per fortuna, il custode aveva dato tempestivamente l'allarme e i vigili del fuoco avevano arginato il rogo prima che si propagasse alla confinante azienda che produce vernici.

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