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Cronaca Limone sul Garda

Trovato morto sul fondale del lago: la vittima è un giovane barista

Identificata la vittima del tuffo fatale

E' il 36enne Antonio Pala la vittima dell'ennesimo annegamento di questa maledetta stagione sul lago di Garda, già il terzo sulla sponda bresciana del Benaco. Originario della Sardegna, si era trasferito da un paio di settimane sul lago per lavorare a Limone, dove invece ha trovato la morte: era dipendente del Gimmy Bar, in centro. Da quanto si apprende martedì aveva il pomeriggio libero, e avrebbe così deciso di passare la giornata al lago.

Si è tuffato intorno alle 17 da un pontile lungo la spiaggia parallela a Via Nova: altri bagnanti, che hanno poi dato l'allarme, riferiscono di averlo visto riemergere solo per pochi attimi, e poi essere ingoiato di nuovo dalle acque del Garda. Ricevuta la segnalazione al 1530, la sala operativa della Guardia di Costiera ha inviato sul posto il mezzo GC A58 oltre al Nucleo sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Trento, arrivati in elicottero.

Trovato senza vita nel fondale

Il giovane barista ormai senza vita è stato individuato su di un fondale di circa 6 metri, ancora nei pressi del pontile da dove si era tuffato: è stato recuperato e poi affidato ai sanitari del 118, anche questi giunti con l'elicottero, che hanno iniziato le procedure sanitarie di rianimazione, purtroppo vane. I rilievi sono affidati ai carabinieri di Limone: non si esclude si possa trattare di una morte per idrocuzione, ovvero un arresto cardiaco o un malore dovuto allo shock termico dopo un tuffo in acque profonde (dove la temperatura è assai inferiore rispetto alla superficie).

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