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Attualità Provaglio d'Iseo

Una statua per ricordare il maiale bruciato in fonderia: "Emblema dell'olocausto animale"

La proposta dell'associazione italiana difesa animali ed ambiente

Nonostante le proteste, le raccolte fondi e le proposte avanzate da numerose associazioni, il maiale - ribattezzato 'Cuore' dagli animalisti - è stato 'sacrificato' per il processo Bozzoli. Mentre fuori dalla fonderia Gonzini di Provaglio d'Iseo si udivano a gran voce le polemiche e i disperati appelli, il piccolo suino (pesava 13 chili) veniva bruciato per valutare dal “vivo”, anche se in via ipotetica, quello che sarebbe successo se – come è convinta la Procura – Mario Bozzoli fosse stato gettato nel forno della fonderia di Marcheno gestita insieme alla famiglia.

Un 'sacrificio' che per Lorenzo Croce, presidente nazionale di Aidaa (associazione italiana difesa animali e ambiente) rischia di diventare un "Pericoloso precedente, perché passa il principio che si può fare scempio di un animale in qualsiasi occasione".

"Era meglio usare un cadavere"

Come specificato dal presidente del tribunale di Brescia, a poche ore dell'esperimento giudiziale, è stato utilizzato un maiale che era già deceduto, per cause naturali. Ma questa precisazione non è bastata a placare le polemiche degli animalisti. Per Croce si tratta di un atto "di una crudeltà inaccettabile dal punto di vista etico", anche se il test è servito per fare luce sul mistero della scomparsa di un imprenditore e padre di famiglia.

Il presidente di Aidaa ribadisce la proposta shock che l'associazione aveva già inoltrato alla Corte d'Appello di Brescia: usare un cadavere non reclamato al posto del maiale. "Non era una provocazione, la nostra, ma un suggerimento concreto. Non voglio discutere la decisione della magistratura, ma resto convinto che si poteva evitare il sacrificio di un animale. Il fatto che il maiale fosse già morto, non cambia molto: perché non è certo deceduto per cause naturali, proveniva da un allevamento intensivo. Si poteva utilizzare uno dei tanti cadaveri non reclamati che si trovano negli obitori o, meglio ancora, quello di una persona che aveva deciso di destinare il suo corpo alla scienza".

Una statua per ricordare Cuore

Per gli animalisti di Aidaa Cuore è "l'emblema dell'olocausto animale", per questa ragione si stanno già organizzando per installare una statua in suo 'onore' in un parco di Brescia o di Provaglio d'Iseo. 

"È un modo per ricordare tutti gli animali che perdono la vita all'interno degli allevamenti intensivi: in quella statua - spiega Croce - vogliamo racchiudere tutte le battaglie a tutela degli esseri viventi e senzienti che vengono uccisi nei macelli di tutta Italia."

Il monumento - fa ancora sapere il presidente di Aidaa - avrà le dimensioni del maiale scarificato: "Della realizzazione, come dei costi, ce ne occuperemo noi. Al Comune di Brescia o quello di Provaglio chiediamo solo l'autorizzazione per potere installare quello per noi rappresenta un simbolo dello sfruttamento e della crudeltà verso gli animali".

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