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Cronaca Urago d'Oglio

Neonata morta in casa: chiesta l'archiviazione per mamma Jessica

Gli altri tre figli della coppia sono stati allontanati dal tribunale dei minori

Jessica ha visto la figlioletta di nemmeno tre mesi morire sotto i suoi occhi. La piccola stesa esanime sul tavolo della cucina di casa, circondata dai sanitari che disperatamente provavano a rianimarla, dando il cambio al nonno che prima di loro aveva, più e più volte, praticato il massaggio cardiaco alla neonata. E per mesi è stata attanagliata dai sensi di colpa: insieme a sua padre era stata iscritta nel fascicolo per omicidio colposo aperto dal pm Alessio Bernardi per poter effettuare ulteriori accertamenti e capire se l'immane tragedia, avvenuta il 29 dicembre scorso a Urago d'Oglio, potesse in qualche modo essere evitata.

Ora la giovane donna, madre di altri tre figli, può tirare un sospiro di sollievo: la relazione del medico legale, che aveva eseguito l'autopsia sul corpo della neonata, ha infatti escluso criticità nel comportamento di Jessica, come di suo padre, e la procura di Brescia ha chiesto l'archiviazione dell'inchiesta.

La piccola era nata prematura nell'ottobre 2022, dopo un cesareo di emergenza: al momento del decesso era risultata positiva al Covid (i familiari erano invece tutti negativi) ed aveva la bronchiolite. Dopo la poppata di metà mattina, Jessica l'aveva addormentata e poi messa nella culla. Quando, qualche ora dopo, si era recata nella cameretta per svegliarla, l'aveva trovata esanime ed era immediatamente scattata la chiamata al 112.

"Siamo sollevati, ma non è finita"

"Tiriamo un sospiro di sollievo - ci racconta il padre della piccola - soprattutto la mia compagna e suo padre che in questi mesi hanno dovuto convivere con il sospetto che la bimba fosse morta per colpa loro. Ma è solo un primo passo: lotteremo finché non riusciremmo ad abbracciare anche gli altri nostri tre figli".  

Jessica e il compagno non avevano nemmeno avuto di elaborare il tremendo lutto: all'indomani del decesso della neonata, il tribunale dei minori di Brescia aveva infatti emesso un provvedimento d'urgenza per allontanare anche la gemellina e i due fratellini, rispettivamente di uno e sei anni. Queste le motivazioni: "Il tragico evento della morte della bambina è legato alle condizioni di grave pregiudizio del nucleo familiare in cui viveva. Pregiudizio che ora permane in modo forte e drammatico per i suoi fratelli e la sorellina. Grave è il disinteresse manifestato nei loro confronti per aver trascurato l’assistenza delle bambine nate premature". Accuse pesanti, alle quali Jessica e Valentino avevano deciso di replicare pubblicamente, anche attraverso l'intervista a noi rilasciata in quei tragici giorni.

Gli altri figli tolti dal tribunale

Sono ormai oltre tre mesi che la coppia non ha più notizie della gemella della neonata tragicamente spirata tra le braccia del nonno, così come del figlioletto di un anno: entrambi sono infatti stati presi in custodia da due famiglie affidatarie e il tribunale avrebbe avviato l'iter per l'adozione. Il bambino di sei anni, nato da una precedente relazione della donna, è invece ospite di una comunità protetta e la madre può vederlo in incontri protetti.

"Noi e i nostri avvocati faremo di tutto - spiega ancora Valentino - e spero che presto potremo riabbracciare i nostri figli". La richiesta di archiviazione dell'inchiesta penale potrebbe infatti portare ad una svolta anche sul fronte dell'affidamento degli altri figli. Gli avvocati che assistono la coppia  - Francesca Scagliola, Bianca Scaglia e Marino Colosio - avrebbero infatti intenzione di impugnare il provvedimento del tribunale dei minori e bloccare così l'annullamento dell'iter per l'adottabilità. 

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