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Cronaca

Toponomastica: da Bandiera a Cervi, spopolano i Fratelli d'Italia

In tutta Italia ci sono 4.500 strade e piazze dedicate. A Brescia anche i Fratelli Forlani, della nota azienda di vinicola

Sono 4.500 le strade, le piazze e i vicoli italiani che ricordano i "Fratelli e le Sorelle d'Italia", di cui un quarto solo nelle province lombarde.

Come risulta dal database di TuttoCittà da Brescia a Bergamo, da Milano a Varese, i Fratelli Cervi, Calvi, Bronzetti, Bandiera e Vigorelli sono alcuni tra i fratelli d'Italia più ricordati.

Su 15 province che attraverso strade, vie e piazze celebrano i fratelli e le sorelle d'Italia 7 sono lombarde. Sono 112 nella provincia di Brescia i Fratelli Cervi, Bandiera e Rosselli; nella provincia di Bergamo sono in totale 129; 119 in provincia di Varese; 295 a Milano, 81 nella provincia di Monza e Brianza, 71 nella provincia di Pavia e 66 in quella di Mantova.

Spulciando i volumi della Seat si scoprono pure curiosità. Agrizzi e Alberti sono gli unici cognomi celebrati nella toponomastica italiana sia come Fratelli che come Sorelle: la famiglia Agrizzi con i fratelli ricordati ad Alano di Piave (Belluno) e le sorelle a Feltre (Belluno). Gli Alberti, con le donne a Firenze e gli uomini a Paderno Dugnano (Milano).

A Busto Arsizio, invece, sono tante le strade dedicate agli animali: Scoiattolo, Lepre, Airone, Beccaccia, Cardellino, Lucherino, Rondine, Allodole, Capinere, Quaglie, Starne, Api, Cicale, Farfalle, Grilli, Libellule, Lucciole, ecc. Ma le vie della Gazzella, del Capriolo e del Daino... sono tutte traverse della più lunga via Fratelli Cervi.

I 'fratelli' in quanto membri di ordini religiosi non sono stati presi in considerazione, ma Di Dio è un cognome assai diffuso in Sicilia, dove veniva attribuito ai trovatelli, e i fratelli Di Dio sono Alfredo e Antonio, partigiani in Piemonte e in Lombardia. Oggi vengono ricordati soprattutto in comuni delle province di Milano, Cremona, Novara e Verbania.

Quanto ai 'fratelli' aziendali, i Fratelli Fabbri ricordati in tre strade (a Forlì, a Lugo, provincia di Ravenna, e a Colle Umberto, provincia di Treviso) sono proprio i famosi editori (Giovanni, Dino e Rino) di origine forlivese, che negli anni 50-70 hanno riempito le biblioteche degli italiani di enciclopedie illustrate a dispense.

I Fratelli Folonari a Brescia sono quelli dei vini, e l'azienda degli eredi si trova appunto in Via Fratelli Folonari. E i Fratelli Lebole (Mario e Giannetto) ricordati in una via di Arezzo, sono quelli della nota azienda di abbigliamento. Nella toponomastica urbana dei nostri comuni non manca qualche errore, anche a proposito dei fratelli. I fratelli Reber erano... uno: Alberto, tipografo, editore e libraio. Chi ha intitolato la strada a Palermo ha fatto probabilmente confusione con i fratelli Pedone Lauriel, anch'essi librai ed editori.

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