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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

In trasferta da Brescia una truffa all'esame della patente di guida

E' stata perquisita a Brescia l'abitazione di un cittadino pakistano di 36 anni. A tre persone, residenti a Terni, avrebbe fornito un kit per comunicare con l'esterno durante il quiz per l'esame della patente

Oltre mille euro ciascuno per superare i quiz dell'esame della patente, grazie a un espediente ingegnoso e tecnologico: è quanto avrebbero pagato tre stranieri, due indiani e un pakistano, scoperti e denunciati dalla Digos di Terni con le accuse di falso in atto pubblico e truffa aggravata.

Le stesse ipotesi di reato vengono contestate a un altro pakistano di 36 anni, proveniente da Brescia, che avrebbe fornito ai tre candidati l'equipaggiamento necessario a comunicare con l'esterno durante l'esame e ottenere così le risposte esatte, per poi attenderli al termine e incassare i soldi.

Secondo quanto riferito dalla polizia, non si tratta di un rudimentale e artigianale apparato ricetrasmittente, ma di un "router" che utilizza la rete internet, per cui il suggeritore - che non è stato ancora individuato - potrebbe trovarsi in qualsiasi parte d'Italia, guardare le domande dei quiz attraverso la microtelecamera e suggerire le risposte tramite l'auricolare collegato a un cellulare.

La truffa - è stato spiegato stamani in una conferenza stampa dal dirigente della Digos, Marco Colurci - è stata scoperta al termine di un'attività di monitoraggio della sessione di esame di ieri alla Motorizzazione civile ternana (completamente estranea alla vicenda), anche alla luce di episodi illegali analoghi avvenuti in altre parte d'Italia.

La somma di denaro pattuita - hanno accertato ancora gli agenti - oscilla tra i mille e i 1.300 euro. A destare i sospetti della polizia, in particolare, il fatto che tutti e tre gli esaminandi, tra i 26 e i 36 anni e regolarmente residente in città, nonostante le difficoltà di comprensione della lingua italiana, avessero superato brillantemente la prova in 20 minuti.

Concluso l'esame i tre, insieme al complice, sono quindi stati fermati dai poliziotti che hanno trovato loro indosso sofisticati apparati trasmittenti, costituiti da microtelecamere e microfoni, attraverso i quali trasmettere dati tramite un cellulare dotato di connessione wireless.

In particolare, uno degli indiani nascondeva la microtelecamera in un pesante maglione di lana, mentre gli altri due stranieri avevano celato dei microfoni all'interno delle cuffie audio fornite dalla Motorizzazione.

Nel corso della perquisizione svolta a Brescia, nell'abitazione del pakistano, sono state sequestrate somme di denaro e molte apparecchiature simili a quelle usate a Terni, tra cui anche sim clonate. L'attività della polizia prosegue per individuare eventuale complici, in quanto l'ipotesi della polizia è che l'uomo faccia parte di un'organizzazione ben strutturata. Le tre prove sono state annullate.

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