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Cronaca Orzinuovi

Maxi operazione contro la 'Ndrangheta: 31 arresti, uno nel Bresciano

La cosca colpita ha la sua base operativa a Piscopio, in provincia di Vibo Valentia. Tra le persone finite in manette c'è anche un 29enne di casa a Orzinuovi: è accusato di traffico di stupefacenti

31 persone finite in manette, 53 indagate a piede libero, blitz della polizia in tutta Italia. Sono i numeri della maxi operazione di polizia che si è conclusa all'alba di martedì con l'esecuzione delle misure cautelari in diverse province dello Stivale: da Reggio Calabria a Udine, passando per Brescia e Milano. Pesanti le accuse mosse nei confronti degli arrestati, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, danneggiamento e rapina, aggravati dal metodo mafioso, detenzione e porto illegale di armi ed esplosivi, lesioni pluriaggravate, intestazione fittizia di beni, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti.

Stroncato l'intero clan dei piscopisani, una cosca violenta e pericolosa, solo apparentemente minore, che ha radici a Piscopio, in provincia di Vibo Valentia, ma ramificazioni in tutto il paese. Un gruppo criminale considerato in ascesa che aveva l'ambizione di competere con la cosca Mancuso di Limbadi, una delle più agguerrite presenti in Calabria, che ha il controllo della provincia di Vibo Valentia. Da qui il nome dell'operazione, chiamata appunto 'Rimpiazzo'

Le indagini hanno permesso di ricostruite l'organigramma della cosca, ma anche di scoprire come il gruppo criminale fosse riuscito a ritagliarsi un ampio spazio nel settore traffico e dello spaccio di droga, riuscendo a rifornire territori, come quello Palermitano, dove operano altre associazioni di stampo mafioso.

Il blitz nel Bresciano

Proprio con l'accusa di traffico di stupefacenti è stato arrestato Pierluigi Sorrentino, 29enne originario di Vibo Marina ma da tempo di casa  a Orzinuovi, nel Bresciano. Ufficialmente il giovane uomo si sarebbe trasferito nella nostra provincia, insieme alla famiglia, per lavoro. Per lui le manette sono scattate all'alba di martedì mattina: gli agenti della squadra mobile di Brescia lo hanno portato in carcere, a Canton Mombello, dov'è recluso. Non è la prima volta: era già finito in manette nel 2011 per detenzione di armi da guerra 

Il clan dei piscopisani

L'inchiesta è stata condotta dalla polizia di stato di Vibo Valentia,  in collaborazione con la Questura di Catanzaro, con il Servizio centrale operativo e con il coordinamento dalla Procura antimafia di Catanzaro. L'operazione ha visto l'impiego di oltre 200 poliziotti a Vibo Valentia e nelle province di Palermo, Reggio Calabria, Roma, Bologna, L'Aquila, Livorno, Alessandria, Prato, Brescia, Nuoro, Milano e Udine. Tra gli arrestati c’è anche Fortuna Immacolata, 61 anni, madre di Rosario Fiorillo, il boss del clan. La donna era la "messaggera" della cosca e consegnava agli associati i messaggi del figlio che era rinchiuso in carcere.

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