"Quando mi ha detto che aveva un altro, non ci ho più visto e l'ho uccisa"
Ha ucciso l'ex moglie con 40 coltellate
È accusato di omicidio volontario e maltrattamenti: Paolo Vecchia, 54 anni, rischia una condanna all'ergastolo. È stato ascoltato giovedì in tribunale: la prossima udienza (e forse la sentenza) è fissata per il 13 luglio. L'uomo è l'unico imputato per l'omicidio di Giuseppina Di Luca, la donna con cui è stato sposato più di 30 anni prima di ammazzarla. L'episodio risale al 13 settembre 2021, successe ad Agnosine: Giuseppina sarebbe stata uccisa sull'androne delle scale di casa con 40 coltellate.
Paolo Vecchia anche in aula ha chiesto scusa, ha ammesso le sue colpe, si è detto pentito. Ad ascoltarlo anche le giovani figlie cresciute dalla coppie: sono state sentite anche loro, e diversi testimoni tra cui i vicini di casa. Tutti avrebbero confermato l'indole violenta dell'uomo, le reiterate minacce poi concluse nel brutale assassinio.
Le dichiarazioni di Paolo Vecchia
I ricordi di quel giorno sono terribilmente lucidi. "Lo aspettata sotto casa, lei è scesa verso le 7 - ha dichiarato Vecchia durante l'udienza - e quanto mi ha visto si è spaventata. Io volevo solo parlare, volevo solo che tornasse a casa (i due si erano separati da poco più di un mese, ndr) ma quando lei mi ha detto di avere un altro uomo, non ci ho più visto e l'ho colpita. In tasca avevo due coltelli, ma li avrei usati solo per spaventarla. E invece sono stato accecato dall'ira".
Secondo quanto riferito da Vecchia, a seguito delle prime coltellate sarebbe nata una colluttazione. "Lei era riuscita a prendermi una lama, me l'ha puntata addosso e io ho reagito", ha continuato Paolo Vecchia in aula. Vera o falsa che sia quest'ultima versione, di quella mattina rimangono le grida, le coltellate, il sangue: una donna (e mamma) uccisa. Dopo l'accaduto l'assassino non avrebbe chiamato il 112, ma si sarebbe presentato fisicamente dai carabinieri. All'arrivo dei soccorsi, allertati dai vicini, Giuseppina era già morta