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Cronaca

Una bomba per uccidere il pentito di mafia: chiesti 50 anni di carcere

Le richieste del pm per i sette imputati

Chiesti più di 50 anni di carcere per i sette imputati finiti a processo (con rito abbreviato) per ricettazione e detenzioni di armi da guerra: per l'accusa sarebbero affiliati al clan 'ndranghetista Crea di Rizziconi, Reggio Calabria, e avrebbero tentato di uccidere un pentito piazzando una bomba sotto l'auto della vittima designata a Canale d'Agordo (Belluno).

Sono tutte bresciane le indagini, a cura di Carabinieri e Guardia di Finanza e coordinate dal pm Teodoro Catananti: quest'ultimo, come detto, ha chiesto complessivamente più di 50 anni di carcere per i sette imputati. Il processo è stato ora aggiornato al prossimo 8 febbraio, giorno in cui è attesa la sentenza.

Le richieste di condanna

Nel dettaglio, sono stati chiesti 12 anni per Vincenzo Larosa, 10 anni e 8 mesi al pasticcere Francesco Candiloro (che gestiva un laboratorio a Brescia), 9 anni a Michelangelo Tripodi, 6 anni e 2 mesi a Giuseppe Zappia, 4 anni e 8 mesi a Gianenrico Formosa, 4 anni a Philip Spinel, 3 anni e 8 mesi a Massimo Cannatella. Gli imputati originariamente erano otto: uno di loro si è però tolto la vita in carcere, la scorsa estate.

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