rotate-mobile
Cronaca San Felice del Benaco

Lago di Garda, il mostro degli abissi va in televisione: leggenda o realtà?

Un vero e proprio boom per il mostro del lago di Garda, da Italia Uno le telecamere di Mistero vanno a caccia di immagini e testimonianze, con esperti e ricercatori. Il racconto della serata, minuto dopo minuto

Finalmente la fatidica immersione, Marco Berry e la troupe di Mistero che ci mostrano quello che è successo, giù in fondo nei pressi dell’Isola Borghese, a largo di San Felice del Benaco, proprio il lago che dà il nome all’ormai celebre Bennie, il mostro del lago di Garda che negli ultimi mesi ha preso piede in ogni discussione da bar e da casa, perfino tra una partita di calcetto e l’altra, anche qualche scettico è sembrato titubare di fronte alle immagini e alle testimonianze.

Su Italia Uno la cronistoria della vicenda, da quando nell’agosto del 1965 “una trentina di persone hanno assistito all’emersione di un grande serpente di circa dieci metri” e poi, poco dopo, la stessa bestia marina che si mangia centinaia di chili di sardine, tutto documentato dal quotidiano L’Arena. Fino alla storia recente dei ragazzi di Moniga del Garda, che mentre erano fuori in barca giurano di averla vista quell’ombra, lunga quasi quanto lo scafo, oppure quell’Antonio Spallanzani che più di una decina di anni fa il mostro lo avrebbe addirittura arpionato.

“Una storia insolita ma piena di testimonianze – ha spiegato il ricercatore del mistero, Armando Bellelli – La signora Wender che vide testa e pinne a San Felice, i sub di Gargnano che riferirono di una grande massa in movimento, i pescatori che si trovarono le reti squarciate da un grande predatore. Grande emozione tra la gente del posto, ma pure un po’ di paura”. Nel mezzo anche il racconto del giornalista Andrea Torresan, che agli avvistamenti degli anni ’60 aggiungerebbe una “segnalazione”, datata addirittura 1930, nello stesso identico posto, la Baia delle Sirene, a due passi da Garda.

A caccia del mostro sul Garda - © Deep Explorers


Lo raccontano i monaci, lo riferiscono le cronache del secolo XVII di “mostri smisurati e deformi”: le telecamere di Italia Uno allora provano ad andare a fondo, e per davvero, insieme ai Deep Explorers (leggi la nostra intervista in anteprima al presidente Angelo Modina), sonar e robot, ecoscandagli e strane scansioni, forse “una strana e curiosa formazione rocciosa” o forse no, “sono 20 anni che cerchiamo tra queste grotte, a volte succedono cose inspiegabili, bersagli strani che vanno e vengono, potrebbe essere qualcosa che si muove”.

Ma allora il mostro è leggenda, o il mostro è cosa reale? “In un lago così grande e così profondo – chiude l’ex Iena Marco Berry – e in quelle grotte così oscure secondo me potrebbe davvero nascondersi qualsiasi cosa, è proprio il rifugio ideale”. Le ricerche continuano, garantito. Ma se mi concedete, mentre passa la diffusa emozione, una piccola parentesi a metà tra il dialettico e lo scientifico. Se il mostro ci fosse davvero, e da secoli se non millenni, e poveretto fosse proprio solo, difficilmente sarebbe ancora in vita. Ma si può ipotizzare una sua naturale riproduzione, in presenza di una compagna di sesso opposto: idea niente male ma, se la parallela storia degli storioni qualcosa ci insegna, un predatore forte si mangia tutti gli altri, e ora il lago sarebbe pieno di Bennie con tanto di famiglia.

Ma in fondo che male fa sognare un poco? Come ci ha già detto il ‘nostro’ Armando Bellelli, “mostro o non mostro ci piace immaginarlo, reale o fantastico che sia, come uno spirito protettore del lago giunto per salvarlo e difenderlo da chi avvelena le sue acque con l’inquinamento e da chi vorrebbe trasformarlo in un’immensa piscina dai bordi di cemento”. Una bella cartolina, dal lago di Garda.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Lago di Garda, il mostro degli abissi va in televisione: leggenda o realtà?

BresciaToday è in caricamento