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Cronaca Esine

Dagli orologi ai 300.000 € in contanti: si indaga sulla vita di lusso del primario

L'ipotesi di un "sistema" che sarebbe proseguito per anni

Il sospetto (concreto) è che il "sistema Mazzoli" in realtà sia proseguito per anni: solo questo potrebbe spiegare la considerevole (a dir poco) quantità di beni e contanti sequestrati dai carabinieri al primario di Oculistica dell'ospedale di Esine, ben oltre il mezzo milione di euro (ed è un conto al ribasso). Il "sistema" è quello di Giovanni Mazzoli, 63 anni, dirigente medico del reparto di Oculistica dell'ospedale Vallecamonica di Esine ma anche libero professionista, al lavoro in uno studio privato: è agli arresti domiciliari accusato in via provvisoria di truffa aggravata, peculato, falso in atto pubblico e indebita induzione a dare o promettere utilità.

È atteso in queste ore, mercoledì mattina, l'interrogatorio di convalida per il medico. Le indagini, condotte dal Nucleo operativo radiomobile della Compagnia carabinieri di Breno, sono iniziate a seguito di un'intercettazione rilevata nell'ambito di un diverso procedimento: sono poi proseguite per mesi, dallo scorso autunno alla primavera, individuando in questo breve periodo decine di presunti episodi illeciti.

Gli illeciti contestati a Giovanni Mazzoli

Come riferito dagli stessi carabinieri, Mazzoli avrebbe indotto gran parte dei suoi pazienti, che dovevano essere sottoposti a interventi chirurgici alla cataratta, a consegnare somme di denaro non dovute in cambio del loro inserimento nelle liste delle operazioni da eseguirsi in ospedale a Esine, così da "saltare" liste e tempi di attesa. Il medico si sarebbe fatto consegnare somme di denaro, dai 500 ai 700 euro sempre in nero, inserendo poi i nominativi dei "paganti" nelle liste degli interventi da eseguire in poche settimane.

Non solo: secondo l'accusa, Mazzoli avrebbe inoltre erogato prestazioni sanitarie appropriandosi illecitamente della quota che, come da norma, doveva essere devoluta alla Asst Valcamonica. E ancora, avrebbe redatto certificati medici (che si ipotizzano falsi) finalizzati al rinnovo di patenti di guida, e prestato servizio in uno studio medico privato (di cui era direttore sanitario) anche in giornate nelle quali invece sarebbe risultato in servizio all'ospedale di Esine.

Sequestrati più di 300.000 euro in contanti

Unitamente alla misura cautelare è stato dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo per oltre 200mila euro: il provvedimento è frutto delle indagini svolte dalla Guardia di Finanza che avrebbero evidenziato "una rilevante sproporzione tra il patrimonio riconducibile al medico arrestato e i redditi dichiarati". In seconda battuta sono stati sequestrati anche 58mila euro in contanti trovati in casa, altri 281.500 euro in contanti custoditi nella cassetta di sicurezza di una banca, una trentina di quadri del valore di centinaia di migliaia di euro, orologi di marca e monili in oro, la cantina di casa dove erano conservate bottiglie di vino dal valore di decine e decine di migliaia di euro.

Le intercettazioni: "Se mi ficcano in galera o no"

Parte dei soldi era custodita in Svizzera: "Mi compro qualche quadro, orologi e diamanti", riferiva Mazzoli in una delle tante intercettazioni ora sul tavolo della Procura. "Ci stanno facendo dei controlli i carabinieri", dice ancora Mazzoli a un paziente (in un'altra intercettazione): "Pota, se servono", risponde ridendo quest'ultimo. "Tu guarda i carabinieri, se mi ficcano in galera o no - continua Mazzoli -. Per l'operazione a fine febbraio sarà difficile: a marzo vedo cosa riesco a fare, senza andare in prigione". Tempo poche settimane e le manette sono arrivate.

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