Ha annegato un senzatetto nel lago: dopo 11 anni può tornare al lavoro
Condannato a 21 anni di carcere per omicidio, è in semilibertà il 32enne Stefano Rizzi: nel 2008 a Desenzano uccise Mohamed Chamrani
Sono passati quasi 12 anni da quella terribile notte: era il 19 ottobre del 2008 quando Mohamed Chamrani, 45 anni, venne pestato a sangue, ferito alla testa e poi gettato nel lago, alla “diga” di Desenzano, dal giovane Stefano Rizzi – all'epoca 19enne – che era in compagnia di tre amici, tutti minorenni.
Il ragazzo, che abitava a Calcinato, venne rapidamente individuato, grazie anche alle testimonianze di altri coetanei, poi arrestato e condannato per omicidio a seguito delle indagini: sta scontando una pena di 21 anni, ma da poche settimane ha ottenuto la semilibertà. E dunque ha ricominciato a lavorare.
Lo scrive Bresciaoggi: Rizzi può andare a lavorare di giorno, ma deve tornare in carcere la sera. E' stato assunto dall'imprenditore per cui già lavorava la sorella, morta nel 2017 mentre era in vacanza a Santo Domingo. Dalla ricostruzione dell'accaduto, confermata in sede di processo, Rizzi avrebbe gettato Chamrani nel lago che era ancora vivo, ma gli avrebbe impedito di riemergere.
La cronaca di quella terribile notte
Il corpo rimase qualche giorno sommerso in acqua prima di essere ritrovato. Inizialmente si pensò a un incidente, ma le ferite riscontrate sul corpo e appunto la testimonianza di alcuni ragazzi spinsero i carabinieri ad aprire un fascicolo per omicidio. Rizzi venne condannato a 21 anni gradi in primo grado, poi a 14 in appello e di nuovo a 21 nella sentenza definitiva. Anche i giudici hanno riconosciuto l'attenuante della difesa: il ragazzo non avrebbe voluto ucciderlo. Ma non è andata così.