Massacrò e fece a pezzi la giovane Carol: la richiesta di condanna
L'imputato è accusato di omicidio volontario, distruzione e occultamento di cadavere con varie aggravanti. Chiesti anche risarcimenti per il figlio, il padre e la madre della vittima
Dopo l'esito della perizia psichiatrica che non ha riscontrato la presenza di malattie mentali, per l'imputato Davide Fontana è arrivata la richiesta di condanna da parte del pubblico ministero Carlo Alberto Lafiandra. Le accuse nei confronti di Fontana sono: omicidio volontario, distruzione e occultamento di cadavere con varie aggravanti. E quindi la richiesta di condanna non poteva essere leggera: ergastolo con isolamento diurno per due anni.
Nel tribunale di Busto Arsizio si sta celebrando il processo per l'uccisione della 26enne Carol Maltesi, avvenuta nel gennaio del 2022 a Rescaldina, in provincia di Milano. Il corpo, fatto a pezzi, venne ritrovato in Valcamonica.
Secondo la ricostruzione del pm, Fontana uccise la vittima con un martello e con un colpo alla gola. Il corpo della 26enne fu poi smembrato e conservato dall'accusato in un congelatore e infine abbandonato a Borno.
Fontana e Maltesi erano vicini di casa e avevano avuto un breve relazione. La giovane aveva poi deciso di trasferirsi a Verona per vivere più vicino al figlio avuto da una precedente relazione. Questo sarebbe stato il movente del delitto, per cui l'imputato, oltre all'ergastolo, rischia anche una condanna a risarcire il figlio di Carol Maltesi (2 milioni di euro è la richiesta) e il padre e la madre della ragazza (500mila euro ciascuno). La prossima udienza sarà il 5 giugno.
Fonte: Veronasera.it