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Cronaca Porta Cremona-Volta / Via Bartolomeo Montagna

Doppio suicidio: per l'uomo era scattato il divieto di avvicinamento alla figlia della compagna

Prima del gesto hanno lasciato un biglietto in un hotel

Una relazione tormentata, fragilità psicologiche, depressione e - da pochi giorni - il divieto di avvicinamento alla figlia della compagna. Sarebbero questi alcuni degli elementi dietro il drammatico doppio suicidio avvenuto giovedì sera in via Bartolomeo Montagna a Brescia, a pochi passi dal Villaggio Ferrari. 

La coppia ha alle spalle relazioni con altre persone, con le quali sono stati messi al mondo tre figli. Lui 57 anni, guardia giurata (senza armi) per una società privata, è padre di una figlia grande. Lei 39 anni, disoccupata, è madre di una ragazza di 12 e di un ragazzo di 14. Da qualche tempo si frequentavano. La situazione è peggiorata quando, a fine ottobre, secondo quanto riporta il Corriere della Sera il 57enne ha ricevuto un provvedimento di divieto di avvicinamento alla figlia della compagna. La ragazza adolescente avrebbe confidato a un'amica delle attenzioni dell'uomo, e la voce sarebbe giunta a un insegnante, che ha fatto segnalazione. Da qui è partito il procedimento nei confronti dell'uomo e, forse l'idea di farla finita. A scoprire i cadaveri nel garage sono state le forze dell'ordine, accompagnate mell'abitazione dal cognato della 39enne, che aveva le chiavi della casa.    

A quanto pare, prima del doppio tragico gesto la coppia nei giorni scorsi avrebbe tentato di suicidarsi con psicofarmaci e - forse - tagli sui polsi, all'interno di un albergo nel Veronese, a Castelnuovo del Garda. Nell'hotel la coppia avrebbe lasciato un biglietto di addio che riportava: «L’esistenza è un macigno insostenibile che ci sta schiacciando». 

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