rotate-mobile
Cronaca Bagnolo Mella

"Accoltellata, era a terra in un bagno di sangue: non sono riuscita a salvarla"

La testimonianza shock al processo per omicidio

Il marito in stato di shock, che continuava a ripetere “Mia moglie, mia moglie” con la maglietta ricoperta di evidenti tracce ematiche: la donna stesa a terra, in cucina, con un coltello tra la mano e la testa e in una pozza di sangue. È la sconvolgente testimonianza di Tanja Munro, la vicina di casa che per prima ha visto cosa era appena successo nell’abitazione dei coniugi Ersoy a Colchester, nella contea di Essex in Inghilterra: è qui che il 1° giugno di un anno fa il marito Ertan Ersoy avrebbe ucciso con 15 coltellate la moglie Antonella Castelvedere, 52 anni, originaria di Bagnolo Mella.

Uccisa con 15 coltellate

Alla Chelmsford Crown Court, meno di 50 km da Londra, prosegue il processo per omicidio volontario che vede alla sbarra proprio Ertan Ersoy, accusato di aver ucciso Antonella nella cucina della loro abitazione. Secondo quanto ricostruito dai medici, la povera Antonella sarebbe stata colpita ben 15 volte: al volto, al petto, su entrambe le mani e alla gola, dove sarebbero stati inferti i due colpi letali, tra cui una ferita lunga circa 15 centimetri e profonda 7. Il marito, medicato in ospedale per alcune lesioni superficiali allo stomaco, anche nel corso della prima udienza in tribunale ha ribadito di aver agito soltanto per difendersi.

La super-testimone Tanja Munro ha riferito di aver raggiunto la casa dei vicini. In prima battuta avrebbe incontrato Ersoy, con la maglietta sporca e le mani a tamponare presunte ferite allo stomaco, “da cui però non fuoriusciva sangue”, avrebbe riferito Munro. “Mia moglie, mia moglie” è quanto continuava a ripetere il 51enne accusato di omicidio: Munro avrebbe poi raggiunto la cucina dove, stesa a terra, c’era la 52enne bresciana.

La testimonianza shock

La vicina avrebbe provato a salvarla, a rianimarla: senza accorgersi della profonda ferita al collo che le aveva già tolto la vita. La povera Antonella giaceva ormai esanime, in una pozza di sangue: aveva una mano vicino alla testa e, a pochi centimetri, il coltello probabilmente utilizzato per il brutale assassinio. Per l’accusa, il movente sarebbe riconducibile alla gelosia che l’uomo nutriva nei confronti della donna: sia dal punto di vista della loro relazione, pare fosse ossessionato dall’idea che la moglie lo tradisse, sia per la brillante carriera universitaria di Antonella (marito e moglie lavoravano insieme). Mamma e papà di una bambina di soli 5 anni: la piccola, per fortuna, non ha assistito all’omicidio. 
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Accoltellata, era a terra in un bagno di sangue: non sono riuscita a salvarla"

BresciaToday è in caricamento