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Cronaca Lonato del Garda

Uccisa e soffocata, la confessione dell'ex fidanzato: "Ma non volevo farlo"

Per la prima volta Dumitru Stratan ha parlato

Dumitru Stratan ha confessato: "L'ho uccisa io, ma non volevo farlo". Ha ammesso di aver ucciso la povera Yana Malaiko, 23 anni di Castiglione delle Stiviere: l'ex fidanzato, la notte del 20 gennaio, l'aveva raggiunta a casa con una scusa e lì l'avrebbe uccisa, colpendola più volte con un oggetto metallico - che non è ancora stato ritrovato - per poi soffocarla all'interno di una valigia, infine abbandonata in un campo ai confini tra Lonato e Castiglione (ritrovata dopo 12 giorni di ricerche). Della confessione di Stratan ha riferito la Procura di Mantova in un comunicato. 

La nota della Procura

Una confessione a metà, scrivono gli inquirenti: "Alla presenza dei suoi difensori, nel corso di interrogatorio videoregistrato - si legge - l'indagato ha fornito la sua versione sui delitti di cui è accusato e per i quali è tuttora in custodia cautelare in carcere. L'indagato ha ammesso di aver cagionato il decesso di Yana Malaiko la notte del 20 gennaio presso l'abitazione di quest'ultima, negandone però l'intenzionalità: ha affermato di aver colpito una sola volta la ragazza allo sterno per allontanarla in un momento in cui erano vicini, senza rendersi conto nell'immediatezza delle conseguenze del colpo inferto, in quanto si era spostato in un'altra stanza. In ordine all'occultamento di cadavere, non ha fornito dettagli dicendo che non ricordava esattamente quanto accaduto dopo, riferendo elementi frammentari".

Per la stessa Procura, i conti (e i fatti) non tornano: i pm contestano all'indagato, a seguito della sua versione dei fatti, "le risultanze investigative sinora raccolte agli atti e che appaiono confliggenti con quanto dichiarato dallo stesso: sono tuttora in corso investigazioni e accertamenti di carattere tecnico (sono coinvolti anche i Ris di Parma, ndr) per ricostruire ogni aspetto dei delitti contestati nella fase delle indagini preliminari".

Yana Malaiko

Yanochka Malaiko, per tutti semplicemente Yana, era nata in Ucraina ma da diversi anni abitava in Italia, prima a Romano di Lombardia - dove vivono il padre e i nonni, e dove è stata sepolta - e poi a Castiglione. Qui aveva trovato lavoro all'Event Coffee, gestito tra l'altro da Cristina Stratan (lei e Yana erano amiche), la sorella di Dumitru Stratan, l'ex fidanzato di Yana ora accusato di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere. I due si erano lasciati all'inizio dell'anno, ma Dumitru non avrebbe mai smesso di tormentarla: fino alla "trappola" del 20 gennaio, quando - fingendo che il cane non stesse bene - si era fatto aprire da Yana. E lì l'avrebbe uccisa.

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