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Cronaca

Stalking: finisce in tribunale la storia d'amore fra due postine

Denunciata per stalking, una delle due avrebbe rubato le mutande al marito della ex compagna per destabilizzare la coppia e insinuarsi nel matrimonio, inscenando finte telefonate e lettere d'amore da parte di una presunta amante.

Prendi una relazione extraconiugale, prendi l'amicizia fra due colleghe che sfocia in passione. Mettici la svolta ossessiva, con lettere anonime, minacce e furti di biancheria intima. Mischia gli ingredienti e ottieni una storia d'amore che ha tutte le tinte rosa della telenovela, se non quelle hot di certi best-seller per signora.

Protagonista, secondo quanto riporta Il Giorno, una postina trentenne bresciana, finita in tribunale Venerdì a Brescia con l'accusa di stalking, furto aggravato - di mutande da uomo - , e accesso abusivo a sistemi informatici. A trascinarla in tribunale sono stati l'ex compagna e il di lei marito, che il triangolo non l'aveva considerato prima di trovarsi con un paio di mutande in meno.

Tutto è cominciato qualche anno fa quando le due, colleghe di lavoro, hanno scoperto una passione reciproca sulla cui durata le testimonianze differiscono: forse cinque mesi, come sostiene l'accusata, o soltanto una notte, come sostiene invece la moglie e madre di due adolescenti.

Resta che secondo l'accusa moglie e marito sarebbero stati perseguitati dalla ex, che avrebbe organizzato per mettere in crisi il loro matrimonio una dettagliata messinscena fatta di telefonate sul cellulare dell'uomo e tanto di pacco postale con mutande maschili - proprio le di lui mutande e peraltro usate, sarà specificato durante il processo -  da parte di una presunta amante che ne elogiava nel dettaglio le doti di maschio focoso.

Ma non è finita: la donna avrebbe violato il computer della collega per spiarne le mail e carpire informazioni utili alla sua scenata.

Dal canto suo l'innamorata denunciata sostiene che le trame erano state ordite insieme dalle due donne, in modo da poter appioppare al marito una love story che avrebbe garantito l'affidamento dei figli in caso di separazione, e che solo alla fine la moglie fedifraga, pentita, sia passata a denunciarla.

L'intricata vicenda si è risolta con l'assoluzione dal reato di stalking per la postina, che però dovrà pagare con tre mesi di reclusione il furto di mutande e la violazione di privacy.

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