Cade e muore dopo lo spintone: l'amico è ora accusato di omicidio
Chiesto il rinvio a giudizio per omicidio preterintenzionale
La Procura di Brescia ha chiesto il rinvio a giudizio per omicidio preterintenzionale nei confronti dell'amico (e più o meno coetaneo) di Samuele Freddi, il ragazzo di 20 anni di Manerba del Garda morto nel luglio di due anni fa dopo una serata con gli amici. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, coordinate dalla pm Maria Cristina Bonomo, quella sera Samuele sarebbe stato spintonato dall'amico, forse per gioco o comunque per futili motivi, per poi cadere a terra e sbattere la testa sul marciapiede.
Morto in casa
La sera stessa Samuele Freddi si presentò al pronto soccorso di Gavardo: dopo le prime cure sarebbe stato lui stesso a firmare per le sue dimissioni. Tornato a casa, sarebbe poi andato a dormire: ma per non svegliarsi più. Dall'autopsia venne confermata la morte per emorragia cerebrale, compatibile con i danni di una presunta caduta.
A meno di due anni da quanto successo, è arrivata la richiesta di rinvio a giudizio: omicidio preterintenzionale, ovvero omicidio conseguenza di altro reato, la cui gravità andrebbe però oltre quella che può essere stata l'intenzione dell'indagato.
Nell'autunno seguente, un'altra tragedia: Paola Tonoli - la madre di Samuele Freddi - venne ritrovata senza vita in acqua, non lontano dal porto di San Felice del Benaco, dopo giorni e giorni di ricerche.