rotate-mobile
Cronaca Chiari

Minacce ed estorsioni dopo il licenziamento della moglie: 3 anni di carcere

Aveva tentato di estorcere 100mila euro a due imprenditori

E' stato condannato a tre anni di reclusione, in primo grado e con rito abbreviato, il 45enne Roberto Franzè, calabrese di origini ma residente a Pumenengo, in provincia di Bergamo: è accusato di tentata estorsione nei confronti di due imprenditori residenti nella Bassa Bresciana e titolari di un'azienda che operava tra le province di Brescia e Bergamo.

Insieme ad altri due complici (anche loro arrestati dai carabinieri di Chiari: Giuseppe Familiari e Massimo Mondini) avrebbe infatti tentato di estorcere 100mila euro ai detti imprenditori, paventando anche conoscenze e contatti con la 'ndrangheta. Questo perché, a detta della difesa di Franzè, la moglie di quest'ultimo sarebbe stata licenziata quando era in maternità.

Tre arresti nel 2020

I fatti si sarebbero consumati tra il 2019 e il 2020: a seguito di denuncia i tre erano stati arrestati nei primi mesi dell'anno scorso. Gli accertamenti dei carabinieri, con il supporto della Direzione distrettuale antimafia, erano stati poi fatti propri dalla Procura, che aveva formalizzato le accuse: il pm aveva chiesto addirittura 6 anni.

Fino al prosieguo della vicenda giudiziaria, con la richiesta del rito abbreviato e in questi giorni la condanna in primo grado a 3 anni, con contestuale risarcimento di 20mila euro. Non si esclude comunque il ricorso in appello. Per gli altri due imputati, Familiari e Mondini, il processo con rito abbreviato sarà celebrato a fine mese.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Minacce ed estorsioni dopo il licenziamento della moglie: 3 anni di carcere

BresciaToday è in caricamento