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Cronaca

Malore in volo, pilota-eroe muore dopo l'atterraggio d'emergenza

Con le sue ultime forze è riuscito a concludere un atterraggio d'emergenza

Con le sue ultime forze è riuscito ad atterrare, anche se bruscamente, evitando il peggio e soprattutto salvando la vita al suo compagno di viaggio, il 42enne bresciano Marco Vignoni: per il pilota, che è morto da eroe, purtroppo non c'è stato niente da fare, stroncato probabilmente da un infarto. E' la cronaca dell'incidente sfiorato, lunedì mattina, all'aeroporto Romeo Sartori di Asiago. Il pilota alla guida, il 74enne Renato Fornaciari, si è sentito male poco prima delle 10.30.

Le riprese del film

L'aereo – un Tiger Moth degli anni Quaranta: un cimelio di proprietà di Domenico Pertile e che Fornaciari aveva già pilotato in passato – aveva appena sorvolato l'altopiano di Asiago, il monte Ortigara e il monte Zebio, arrivando fino a Marcesina prima di tornare indietro verso il piccolo aeroporto. Questo per le riprese cinematografiche del film “L'isola che non c'è. La vera storia di Peter Pan”, prodotto dalla Jolefilm di Marco Paolini (e diretto da quest'ultimo), con il bresciano Vignoni (che è operatore cinematografico) impegnato a quanto pare in alcune riprese in quota.

L'atterraggio d'emergenza

Mentre il Tiger Moth stava rientrando alla base, Fornaciari si è sentito male: ha accusato un malore ma è riuscito a far atterrare il velivolo, prima di accasciarsi esanime sulla cloche. Il velivolo, appena toccata la pista, ha sterzato bruscamente finendo in mezzo all'erba. Il centro di controllo ha cercato di mettersi in contatto con il pilota, senza ottenere risposta, per poi avvisare le squadre di soccorso. All'arrivo dei sanitari, dei Vigili del Fuoco e dei Carabinieri il 74enne era già esanime: è stato rianimato a lungo, senza successo. Il passeggero non si sarebbe accorto di nulla fino all'atterraggio.

Chi era Renato Fornaciari

Come riporta Vicenzatoday.it, Renato Fornaciari era originario di Traversetolo, in provincia di Parma, ma da tempo risiedeva a Rovereto, in Trentino. Di professione architetto, Fornaciari aveva conseguito il brevetto di pilota a motore nel 1980: era inoltre abilitato al traino alianti, al lancio paracadutisti, al volo in montagna e alle acrobazie aeree. Nella sua vita ha pilotato oltre 30 tipi di aereo, tra cui il Tiger Moth a bordo del quale ha perso la vita: è la ricostruzione del Bleriòt, opera di Giancarlo Zanardo, nella rievocazione del centenario della Traversata della Manica. E' stato tra i fondatori dell'Associazione italiana piloti di montagna, nonché presidente dell'Aeroclub di Trento e vicepresidente della Fondazione Jonathan Collection.

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