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Cronaca Piazza Paolo VI

Palazzo Martinengo e Chiesa di San Giorgio: un successo annunciato

Oltre 10mila e 500 visitatori dall'inaugurazione ufficiale dei due siti nell'ottobre del 2010. Il Touring Club Italiano e la Provincia di Brescia presentano gli ottimi risultati di una sinergia e di una collaborazione apprezzata da visitatori e turisti

Il Touring Club Italiano e la Provincia di Brescia festeggiano l’ottima riuscita delle iniziative di recupero ai visitatori delle aree archeologiche del Palazzo Martinengo e della Chiesa di San Giorgio, riaperte al pubblico in seguito alla convenzione stipulata nel settembre scorso, frutto di una sinergia e di una collaborazione che ha ottenuto dei risultati più che soddisfacenti. L’amministrazione provinciale e i Volontari del TC italiano per il patrimonio culturale hanno fatto davvero tanto per far sì che questi due luoghi, da tempo non più fruibili al grande pubblico, venissero finalmente riaperti. La Chiesa di San Giorgio, situata nell’omonima piazzetta che si apre in via Gasparo da Salò, è un edificio più che storico, fondato dai francescani nella seconda metà del XIII secolo e considerato all’unanimità un vero e proprio patrimonio architettonico; il percorso archeologico di Palazzo Martinengo invece rientra nel progetto ‘I Longobardi in Italia – I luoghi del potere 568-774 d.C.’, avviato nel 2007 e recentemente inserito nel Patrimonio Mondiale dell’Unesco.

I dati sono molto esplicativi, rivelati questa mattina nella Sala Sant’Agostino del Palazzo Broletto, sede della Provincia. Nonostante il freddo invernale e il caldo estivo, tra il 2010 e il 2011 sono state registrate quasi 10mila e 500 visite, quasi 4mila a Palazzo Martinengo e quasi 7mila nella Chiesa di San Giorgio. Alla chiusura estiva dell’11 luglio (si riapre a settembre, tra il 3 e il 5), l’analisi dei flussi di visitatori mostra una serie di risultati più che soddisfacenti, tra scolaresche e gruppi turistici, stranieri e residenti, curiosi e appassionati, con picchi anche inattesi nelle giornate ‘speciali’ come l’inaugurazione del 26 settembre 2010 o la recente serata evento collegata con Brescia con Gusto dello scorso 10 giugno: 300 visitatori in poco meno di quattro ore. “Abbiamo voluto mettere in risalto la convenzione con il TC italiano – commenta l’Assessore al Turismo e alla Cultura della Provincia di Brescia Silvia Razzi – e le importanti sinergie nella collaborazione con la Provincia. Le oltre 10mila visite completano questo momento lieto e felice. Non ci avremmo mai creduto né pensato”.

Tutto questo grazie al lavoro costante e continuo dei Volontari di Aperti per Voi di Brescia, una quarantina di persone che si dedica con passione al recupero dei due siti d’interesse in terra bresciana. “Siamo stati deliziosamente costretti ad aumentare i nostri turni di lavoro – racconta con un sorriso Barbara Trevisiol, viceconsole TC italiano di Brescia e coordinatrice dei Volontari – ma siamo persone che lo fanno volentieri, tra di noi esiste una collaborazione fantastica”. Un lavoro da premiare, come ci ricorda il console del TC italiano di Brescia Giuliano Terzi: “A Brescia c’è un volontariato diffuso, i volontariati continuano a crescere di numero tanto che stiamo pensando ad aprire altre strutture, nel centro storico ma anche in Provincia”. I siti papabili non sono moltissimi, perché devono essere già visitabili dal pubblico, ma esistono alcuni siti ecclesiastici ed altri dalle determinate caratteristiche che sono attualmente al vaglio del TC italiano.

L’iniziativa Aperti per Voi non si limita a Brescia e alla sua Provincia ma si dipana in tutto il territorio italiano, 24 luoghi in 11 città diverse grazie al lavoro di 858 volontari per un totale di 775mila visitatori dal 2005 ad oggi. Da Bologna a Rimini, da Milano a Padova, e poi Bolzano, Cremona e Parma, con una prossima apertura anche a Torino. A Brescia le due location sono state scelte per la loro posizione: il Palazzo Martinengo vicino a Santa Giulia, la Chiesa di San Giorgio proprio accanto a Piazza Loggia. “In città serve un policentrismo dell’attrattiva turistica – conclude Terzi – sviluppando tre diversi itinerari, uno romano e longobardo, uno relativo al Castello e uno che segue tutte le piazze”.

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