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Cronaca Adro

Adro, Lancini risponde alle polemiche: «Il nostro PGT? Il migliore della Franciacorta»

Il primo cittadino sicuro delle scelte della sua amministrazione: “Quando si parla sarebbe meglio farlo con cognizione di causa, questo è il miglior PGT della Franciacorta”. Ma anche dalla Provincia una voce contraria

 

Un amaro convegno quello di sabato mattina, ma questo forse il sindaco di Adro Oscar Lancini un po’ se lo aspettava. Forse si aspettava un po’ meno la reazione di Gian Francesco Tomasoni, assessore provinciale all’Agricoltura che è intervenuto proprio per ‘bacchettare’ il nuovo PGT, le nuove volumetrie edificabili: “Anche la Provincia proverà a dire la sua, nei limiti del possibile. Questo PGT non mi convince per niente, non ci sono più le condizioni materiali per utilizzare il territorio in questo modo. E’ sbagliato usare il cemento per fare cassa, è sbagliato sacrificare una terra così preziosa. Anche l’Università del Vino, tutta da rifare! Esiste già una struttura che andrebbe benissimo, perché non lavorare insieme e sfruttare questa opportunità? Come assessore provinciale non posso che invitare il sindaco Lancini a ripensare questo Piano e questo progetto”.

E il sindaco che dice? Incalzato dai presenti decide di non spazientirsi, anche se a fatica. “L’obiettivo dell’amministrazione – spiega – è migliorare quello che oggi già c’è. Non prendiamoci in giro, la cintura di strade esiste da tempo, strade comunali che non possono essere chiuse. La nuova strada nascerà con l’intento di unire le proprietà della parrocchia, riducendo l’attuale congestione viaria. Questo non è un progetto nato per caso, dalla sera alla mattina, è un progetto che nasce per accorpare urbanisticamente quelle che sono realtà similari, come il polo scolastico, senza sprecare territorio”.

“Le strade comunali esistenti verranno ampliate, e non sottratte alla loro finalità. Della nuova strada in progetto il 67% praticamente esiste già, e verrà allargata per ricevere ulteriori servizi, dal marciapiede alla pista ciclabile, e una doverosa mitigazione ambientale con alberatura. E l’Università del Vino è un passaggio naturale per la valorizzazione del nostro territorio. Quando si parla è meglio parlare con cognizione di causa, nel nuovo PGT è stato tolto più edificabile di quello che è stato aggiunto, abbiamo pure aumentato le zone agricole di protezione di un buon 20%. Non c’è paragone, con nessun altro Comune della Franciacorta”.

Un intervento accettabile? Per cittadini e Comitati sembra proprio di no. E ce lo dicono, ancora una volta, i frati del Santuario: “Non abbiamo mai sentito nessuno che voglia l’Università del Vino. Così come non abbiamo mai chiesto una nuova strada. Abbiamo già inviato una lettera, secondo noi questo è un PGT paradossale. Un po’ come andare a caccia di mosche con un bazooka!”.

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