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Estorsioni, armi e minacce: 119 anni di carcere ai mafiosi della porta accanto

Mafia in Lombardia, a Brescia si chiude il maxi-processo: due anni fa erano state arrestate 117 persone. Venti di loro sono finite a processo: tutte le condanne del rito ordinario

Mafia in Lombardia, a Brescia si chiude il maxi-processo: il tribunale cittadino ha emesso condanne per 119 anni. Agli imputati (in tutto sono dieci i condannati, più altri assolti) poteva andare anche peggio: la pubblica accusa aveva chiesto condanne fino a 200 anni di carcere. L'inchiesta era stata portata a termine nel 2015, con l'arresto di 117 persone. Di queste più di una ventina sono andate a processo.

Le forze dell'ordine avevano fatto emergere un giro criminale che coinvolgeva un'organizzazione di stampo mafioso (considerata un'aggravante in sede di condanna): nel dettaglio, gli imputati erano stati accusati a vario titolo di estorsione, minacce, detenzione abusiva di armi. Non era stato escluso anche il coinvolgimento di istituzioni locali.

Il raggio d'azione della banda mafiosa si era concentrato nei territori di Cremona e Mantova. Solo poche ore fa a Brescia si è concluso il processo ordinario: con il rito abbreviato erano già stati condannati Francesco Lamanna (10 anni e 4 mesi), Alfonso Martino (8 anni) e Paolo Signifredi (5 anni e 1 mese). Era stato invece assolto l'imprenditore Antonio Muto.

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