Estorsioni, droga e rapine: due donne incastrano il 'boss' di Lumezzane
Sgominata l'intera rete criminale che faceva capo a Mario Franzè, 46enne d'origini calabresi ma residente da anni a Lumezzane. Le indagini dei Carabinieri, che hanno portato all'emanazione di 12 ordinanze di custodia cautelare, sono scattate dalla denuncia, per tentata estorsione, presentata dalla proprietaria e dalla responsabile di un bar del comune valgobbino
Si atteggiava a 'boss' di Lumezzane, sfoggiando macchine di lusso e abiti firmati e ostentando comportamenti violenti, nonostante fosse sottoposto alla misura dell sorveglianza speciale e all'obbligo di dimora. Le pesanti minacce rivolte alla proprietaria e alla responsabile di un bar della cittadina valgobbina, ma pure ai loro familiari, non hanno però sortito l'effetto desiderato. Tutt'altro: il coraggio e il senso civico delle due donne, che hanno prontamente denunciato gli episodi, ha infatti incastrato definitivamente Mario Franzè, 46enne calabrese di casa a Lumezzane.
Le ulteriori indagini svolte sul conto dell'uomo (pluripregiudicato) dai Carabinieri del reparto operativo della compagnia di Brescia, coadiuvati dai colleghi di Gardone Val Trompia e Chiari, hanno portato alla luce una diffusa rete di spaccio di cocaina, attiva principalmente in Val Trompia e in Franciacorta, che coinvolgeva soggetti sia italiani che stranieri e fruttava quasi 30mila euro a settimana.
L'inchiesta, coordinata dalla Procura di Brescia, ha portato all'arresto, all'alba di venerdì, di 10 persone: 5 sono finite in carcere, tra cui il lumezzanese Roberto Radici, e altrettante sono ai domiciliari. Tra loro anche due donne: l'ex convivente di Franzè, Carmen Vivenzi e un'altra donna che smerciava cocaina. L'attuale compagna del 46enne pluripregiudicato, Veronica Gavioli, risulta invece latitante, come uno dei soggetti albanesi che si occupava del giro di spaccio.