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Cronaca Chiari

Morto a 21 anni sul cantiere: omicidio colposo, condannate due aziende

Si è conclusa la prima parte del processo per la morte del giovane Klodian Elezi, morto nella primavera del 2015 sul cantiere della Tangenziale Est di Milano

Per entrambe le società è stata rilevata una responsabilità: un problema di “negligenza”, dicevamo, riconosciuto dal giudice per una serie di mancanze tra cui i dispositivi di sicurezza (le cinture, il casco, i sistemi di aggancio) e il fatto che il giovane Klodian non avesse mai frequentato un corso di formazione sul montaggio e sulla “gestione” dei ponteggi.

Nel dettaglio, il legale rappresentante della Iron Master è stato condannato a 1 anno e 8 mesi di reclusione, per omicidio colposo e con rito abbreviato. Hanno invece patteggiato 1 anno e 4 mesi e 1 anno e 2 mesi di reclusione un dirigente e un geometra della Vezzola Spa. Il legale rappresentante della stessa società è stato rinviato a giudizio.

Ancora una volta, una vita spezzata troppo presto. Klodian Elezi era di origini albanesi, ma in Italia da tanti anni: cresciuto a Chiari, si sentiva bresciano “vero”. In paese lo conoscevano in tanti: giocava a calcio negli Young Boys. Morto sul cantiere, morto sul lavoro: la stessa sorte era capitata anche allo zio Sherbet, deceduto nel 2012 mentre lavorava sulla BreBeMi.

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