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Cronaca Sirmione

Chiuso un supermercato nel Bresciano: il proprietario arrestato per mafia

L’ordinanza del Comune

Con apposita ordinanza, pubblicata il 7 novembre, il Comune di Sirmione ha disposto la chiusura immediata dell’attività di media struttura di vendita (un piccolo supermarket da circa 175 metri quadrati) presente all’interno del campeggio Garda Village. La nota struttura ricettiva è ovviamente estranea ai fatti, ma il proprietario del market – l’imprenditore Mauro Prospero, 63 anni: originario di Peschiera del Garda e oggi residente a Sirmione – è stato arrestato per mafia nell’ambito della maxi-inchiesta “Glicine Akeronte”, conclusa la scorsa estate con 123 indagati e 43 persone arrestate, in un’operazione del Ros (Raggruppamento operativo speciale) dei carabinieri con il supporto dei comandi provinciali di Catanzaro, Cosenza, Crotone, Potenza, Brescia, Mantova, Milano e Parma.

L'ordinanza del Comune

Il Comune di Sirmione è intervenuto a seguito di comunicazione della Camera di Commercio di Mantova, per “interdittiva antimafia” a carico della società riconducibile all’arresto: a seguito di verifiche, è stato immediatamente avviato il procedimento per l’applicazione del provvedimento interdittivo finalizzato alla chiusura dell’attività di esercizio di media struttura di vendita”: tutto questo secondo le norme previste dal DL 159/2011, “Effetti delle misure di prevenzione previste dal Codice delle leggi antimafia”.

L'operazione "Glicine Akeronte"

L’imprenditore gardesano, attualmente ai domiciliari, rientra nel lungo elenco degli arrestati – in tutto 43, di cui 22 in carcere – dell’operazione Glicine Akeronte, con misure cautelari emesse dal Tribunale di Catanzaro ed eseguite in quattro regioni (Basilicata, Calabria, Emilia Romagna e Lombardia). Un duro colpo alla ‘ndrangheta, venne definita l’operazione. Le indagini si sono concluse con una vasta gamma di ipotesi di reato: tra queste, associazione per delinquere di stampo mafioso, associazione per delinquere, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, estorsione, corruzione, falsità ideologica, illecita concorrenza con minaccia o violenza, trasferimento fraudolento di valori, truffa, turbata libertà degli incanti.
 

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