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Cronaca

50 multe fatte senza uscire dal suo ufficio: vigile finisce nei guai

Avrebbe utilizzato le telecamere (non omologate)

Dal computer del suo ufficio visionava le riprese delle telecamere installate all'ingresso del paese, e dopo una verifica nel database della motorizzazione emetteva le sanzioni per la mancanza dell'assicurazione o della regolare revisione. Un agente di Polizia locale è finito nei guai e dovrà rispondere di falso in atto pubblico. 

L'agente, 49 anni, ora in servizio nei comuni di Visano e Acquafredda, in passato è finito nei guai per altri due episodi. Il primo - che gli è costato una condanna a tre anni - quando lavorava in città, perché per ben 14 volte avrebbe utilizzato l’auto di servizio per incontri a luci rosse in zona industriale. Nel secondo caso, più recente, non ancora arrivato in aula, l'agente è indagato per «usurpazione di funzioni pubbliche e utilizzo abusivo di sigilli» a causa del presunto utilizzo di un timbro del Comune per un documento che serviva alla moglie. 

Nei giorni scorsi, il terzo caso. L'agente avrebbe sanzionato una cinquantina di conducenti le cui vetture sono risultate prive di assicurazione o revisione. Fin qui, tutto regolare, se non che le multe sarebbero state fatte da remoto, dal suo ufficio, in quanto l'agente avrebbe visionato i veicoli in transito dalle telecamere - non omologate - senza che vi fosse la sua presenza fisica sulla strada. Lui si sarebbe difeso negando tutto, dicendo che non aveva potuto fermare in sicurezza le automobili a causa del traffico. 

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