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Bimba morta per un'otite: assolta la pediatra che l'aveva in cura

L'otite era degenerata in un'infezione cerebrale

«È insussistente il nesso causale tra la condotta del medico e il decesso della piccola paziente». La dottoressa Anna Solzi è stata assolta dalla Corte d'appello di Brescia per il processo a suo carico in merito al decesso della piccola Nicole Zacco, una bambina di quattro anni di Gottolengo stroncata da un'infezione cerebrale nell’aprile del 2018, ben sei anni fa. La notizia è riportata sulle colonne del Giornale di Brescia in edicola stamane. 

La fine di un incubo

Durante le otto udienze convocate dalla Corte d'appello di Brescia, i sei esperti - due periti della Corte, due consulenti dell’accusa e altrettanti della difesa - hanno portato all'assoluzione della pediatra. La dottoressa visitò solo una volta la piccola Nicole, il 16 marzo, non prescrivendole l'antibiotico. Successivamente le condizioni della bambina peggiorarono e venne prima ricoverata a Manerbio, poi trasferita alla Poliambulanza e infine al Civile, dove morirà nonostante il tentativo di salvarla con un'operazione chirurgica. Nell'inchiesta aperta subito dopo erano stati indagati anche la decina di medici che l'avevano visitata, nel suo transito nei vari ospedali. Dai successivi approfondimenti le loro posizioni furono archiviate, non quella della pediatra. 

Ora, la Corte d'appello l'ha assolta, dopo avere ascoltato il parere degli esperti, secondo i quali non c'è la certezza che l'antibiotico l'avrebbe potuta salvare, perché Nicole è stata colpita dal batterio fatale in una fase successiva alla visita della pediatra, batterio che alla fine l'ha uccisa. Per la dottoressa, ora in pensione, è la fine di un incubo. Durato sei anni. 

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