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Cromo esavalente nella falda: pozzi chiusi, imposto l'allaccio all'acquedotto

Il sindaco impone l'allacciamento all'acquedotto ai residenti di via Paradiso e via Caselle.

La presenza di inquinamento da cromo esavalente di alcuni pozzi privati di Flero continua a preoccupare. Il 16 agosto, il sindaco Pietro Alberti aveva già invitato i residenti di via Paradiso e via Caselle ad allacciarsi entro sei mesi all’acquedotto comunale.

I primi accertamenti erano stati già nel 2018: le analisi di Arpa e Ats avevano accertato un inquinamento da Cromo VI, tetracloroetilene e triclorometano di alcuni pozzi privati. Nel 2019, il primo cittadino aveva emanato un'ordinanza di divieto di utilizzo dei pozzi, chiedendo ad Acque Bresciane di estendere l’acquedotto, lavori terminati lo scorso dicembre. Da qui la decisione di Alberti d'obbligare i residenti di via Paradiso, dal civico 26 al 32, e via Caselle, dal civico 6 al 14, ad allacciarsi all’acquedotto comunale entro sei mesi dal provvedimento.

Dalle ultime analisi effettuate da Arpa, nel 2021 si conferma un’espansione di inquinamento da cromo esavalente nei territori di Flero, Capriano del Colle, Poncarale e San Zeno. La massima si registra al confine tra Brescia e Flero, nel pozzo Valtulini con una concentrazione di Cromo VI uguale a 112 ug/L, e nel pozzo della Cascina dell'Ora con 75 microgrammi per litro. L’Arpa indaga sulla questione.
 

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