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Lo 'tsunami' Omicron si abbatte sul turismo bresciano: in fumo 20 milioni di euro

Pioggia disdette nelle ultime ore. Confcommercio Brescia: perdita di oltre 20 milioni di euro al settore del turismo

Sembrano lontani i tempi in cui si aspettava la notte di San Silvestro per divertirsi nei locali e festeggiare in compagnia l’arrivo dell'anno nuovo. Adesso, tra il pericolo di variante Omicron e l’aumento esponenziale dei contagi, tanti opteranno per un 'ultimo' casalingo. Sono già centinaia le disdette nelle ultime ore: su 25 milioni di partenze programmate dagli italiani, già 5 milioni sono stati cancellate e altre 5,3 hanno subito una riduzione dei giorni o un cambio della meta. 

“Le strutture ricettive - riferisce il presidente di Confcommercio Brescia, Carlo Massoletti - stanno subendo cancellazioni soprattutto da parte degli stranieri, su cui tra l’altro pesa sicuramente l’obbligo di tampone per l’entrata in Italia, e siamo molto allarmati anche il periodo dopo le feste, sul quale al momento i nostri albergatori stanno registrando poche prenotazioni sia in città che in montagna a causa della grande incertezza dovuta all’evoluzione della pandemia”. 

La perdita stimata da Confcommercio è di oltre 20 milioni di euro, rispetto al 2019. Per molti ristoratori questo periodo arriva a valere buona parte del fatturato; tante anche le discoteche che rischiano la chiusura. “Le cancellazioni sono ancora più gravi se si considera che, per molte imprese, questo periodo arriva a valere circa il 20% del fatturato totale - aggiunge Massoletti -. Anche le 25 discoteche presenti in provincia di Brescia sono in enorme difficoltà dopo la decretazione della chiusura fino al 31 gennaio”. 

Questa enorme perdita deve fare i conti, inoltre, con le nuove misure introdotte dal governo e l'aumento delle materie prime: "La situazione più grave - continua - riguarda il comparto turistico, perché purtroppo l’evolversi della pandemia, le nuove misure introdotte dal Governo e il caro bollette (è previsto un incremento dei costi di elettricità e gas intorno al 40%) stanno influenzando pesantemente la chiusura di questo anno 2021 e ancora di più l’inizio del 2022”. Nonostante ciò, le prospettive per il 2022 sono di un leggero miglioramento per tutto il comparto del terziario " a patto che - conclude Massoletti - si scongiurino chiusure forzate o nuove limitazioni, ma non riusciremo ancora a pareggiare i risultati economici raggiunti nel 2019 e, quindi, ci saranno ancora difficoltà per le imprese, in particolare per quelle del turismo e del retail del settore non alimentare. Sarà fondamentale prevedere un aiuto a livello fiscale e la moratoria dei prestiti per fornire un supporto concreto agli imprenditori e alle loro famiglie”.

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