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Aria malata a Brescia: tornano le limitazioni al traffico, allarme per la salute

Il 2024 inizia in salita. In meno di due mesi, più di 20 giornate oltre i limiti dei Pm10

Il 6 febbraio i dati sulla qualità dell’aria fanno scattare l’adozione delle misure di secondo livello per il contenimento del traffico veicolare. 12, febbraio, la situazione rientra: misure revocate. Oggi, 20 febbraio, tornano le restrizioni, questa volta di primo livello. Perché l’aria è di nuovo troppo inquinata: i PM10 hanno di nuovo superato le soglie di guardia per il quarto giorno consecutivo. 

La situazione è in realtà critica da fine gennaio, fatta salva una breve pausa dovuta alle giornate di pioggia della scorsa settimana. Lo scorso 17 febbraio il momento peggiore: le centraline di Broletto, Villaggio Sereno e Sarezzo hanno superato i 100 microgrammi per metro cubo, doppiando la soglia giornaliera legalmente consentita. Non va meglio se si guarda ai PM2.5: anche qui i valori sono tornati a lievitare con la fine della pioggia, confermando un trend preoccupante per questo inizio anno. Come segnalato infatti da Legambiente Lombardia, già all’inizio di febbraio le centraline bresciane avevano registrato 23 giorni di aria che, per la norma vigente, dovrebbe essere considerata “tossica”: due giorni su tre. Il numero di giornate oltre soglia attualmente consentito sarebbe 35. 

Le limitazioni a traffico e riscaldamento

Per la seconda volta dall’inizio dell’anno, quindi, si corre ai ripari: stop dalle 7,30 alle 19,30 ai veicoli per il trasporto di persone e di merci con classe ambientale euro 0 e 1 - a prescindere dal tipo di alimentazione - nonché agli euro 2, 3 e 4 diesel, anche se provvisti di filtro anti particolato (Fap). Vietato inoltre sostare con il motore acceso. 

Le limitazioni si applicano anche di sabato e domenica, su tutto il territorio urbano. Fanno eccezione autostrade, strade di interesse regionale R1 (Tangenziale Sud), Tangenziale Ovest, via Oberdan nel tratto tra Tangenziale Montelungo e la Tangenziale Ovest, Tangenziale Montelungo, tratti di collegamento tra le autostrade e la Tangenziale Sud e i relativi svincoli, nonché i tratti di collegamento ai parcheggi siti nei pressi delle stazioni periferiche dei mezzi pubblici o delle stazioni metropolitane. Viene inoltre introdotto il limite a 19°C, con una tolleranza di 2°C, per le temperature medie nelle abitazioni e negli spazi ed esercizi commerciali.
PM 10 - Febbraio 2024

Come proteggersi dall'inquinamento: l'appello dei comitati ambientalisti

Se la situazione risulta critica rispetto ai limiti di legge, prendendo a riferimento le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sui limiti a salvaguardia della salute diventa allarmante. L’Oms propone infatti una media annua di 15 microgrammi per metro cubo rispetto ai PM10, 5 microgrammi per i PM2.5. I dati di questi giorni hanno quindi destato la preoccupazione delle associazioni ambientaliste. Nella giornata di ieri il gruppo di lavoro sull’aria del tavolo basta Veleni e i due comitati “per la Salute, la Rinascita e la Salvaguardia del Centro Storico” e “contro le nocività” hanno diffuso un appello alla cittadinanza con alcuni consigli per mitigare gli effetti nocivi sulla salute degli inquinanti: evitare il più possibile l'esposizione all'aria aperta per bambini e anziani, sospendere l'attività fisica all'aperto, limitare l'apertura delle finestre, usare - ove possibile - un purificatore d'aria, valersi anche della mascherina. 

Non manca una stoccata all’amministrazione: spiegare ai cittadini come comportarsi “spetterebbe alla figura del Sindaco in quanto massima autorità sanitaria della città”. Il silenzio del Comune da questo punto di vista è sintomo, secondo gli attivisti, della volontà di tenere sotto traccia il problema. 

La protesta di Legambiente contro gli spandimenti di liquami

Guarda invece oltre la Loggia, e più precisamente in Regione, la reazione di Legambiente: mentre il circolo regionale chiede provvedimenti strutturali per ridurre le principali fonti d’inquinamento invece che intervenire solo quando è già emergenza, il circolo di Brescia interviene con una nota dai toni di protesta: “in questi giorni in cui i cittadini bresciani dovrebbero uscire per strada con bombole d’aria pulita e tanto di respiratori” si legge “getta sconcerto constatare che Regione Lombardia, indifferente ai problemi di salute e alle insidie per i nostri polmoni, ha autorizzato lo spandimento di liquami senza limiti per i prossimi tre giorni  a Brescia ed hinterland, nella bassa bresciana, cremonese mantovana in pratica in quelle zone che le statistiche annuali indicano come quelle a maggiori concentrazioni di PM10 proprio per merito degli spandimenti". Le deiezioni zootecniche, infatti, sono responsabili delle deiezioni di ammoniaca, che combinandosi con gli ossidi di azoto formano i sali d'ammonio, componenti del particolato sottile. "Si sa" conclude la nota "i trattori fanno rumore mentre l’asma dei cittadini molto meno”. 

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