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Economia

Marchionne: «Entro l'anno chiusi cinque stabilimenti Iveco». Brescia resiste

L'a.d. di Fiat Group ha annuciato la chiusura entro l'anno di 5 stabilimenti Iveco in Europa, pari a 1.075 operai licenziati. Il sito industriale di Brescia, al momento, non sembra rientrare nel progetto di razionalizzazione produttiva nel nostro continente

Iveco, società di Fiat Industrial, razionalizza la sua presenza in Europa: l'obiettivo è di chiudere entro l'anno cinque stabilimenti con complessivi 1.075 lavoratori. L'annuncio è al Fiat Industrial Village, dove viene presentato il nuovo camion Stralis, prodotto a Madrid.

Resta difficile la situazione per il mercato dell'auto: Sergio Marchionne parla di un calo delle vendite a giugno "a due cifre, meno del 20 del cento" e conferma la previsione di una chiusura dell'anno a quota 1,4 milioni. Troppo presto invece per dare indicazioni sul secondo trimestre perché "si è chiuso solo ieri".

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Per Iveco invece continua la razionalizzazione produttiva in Europa: dopo la chiusura degli stabilimenti di autobus di Avellino e Barcellona, ora sono cinque le fabbriche destinate a cessare la produzione entro l'anno: una in Francia, a Chambery, due austriache, a Gratz e Goerlitz, e due tedesche, a Weiswell e Ulm (dove nascerà un centro di eccellenza per i mezzi anti-incendio). La chiusura di quest'ultimo impianto, tuttavia, potrebbe avere ripercussioni anche sull'occupazione di via Volturno. A Brescia vengono infatti prodotte le cabine per mezzi pesanti assemblati nello stabilimento tedesco.

"Sono chiusure dolorose - ha detto l'ad di Iveco, Alfredo Altavilla - ma servono a rafforzare l'azienda nel suo complesso. Non abbiamo però tagliato gli investimenti: quando i mercati si riprenderanno ci troveranno pronti".

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