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A Brescia un quarto dell'acqua potabile viene (ancora) persa nell'acquedotto

Numeri ancora pesanti ma in netto miglioramento

Brescia si conferma una città “in prima linea” nella cura dell'acqua. Lo annuncia la Loggia in occasione della Giornata mondiale dell'acqua, celebrata il 22 marzo di ogni anno: il Comune e A2A hanno ufficializzato i dati sul risparmio idrico raggiunti nel 2023. Le cose migliorano, ma c'è ancora tanta strada da fare: in città ancora si disperde tra un quarto e un terzo dell'acqua che scorre nei sottoservizi. La percentuale di dispersione, come certificato dall'autorità Arera, si attesta ancora intorno al 27%: comunque in netto miglioramento rispetto ai dati di pochi anni fa (era il 31,9% nel 2017).

La situazione a Brescia

“Un risultato possibile – fa sapere la Loggia in una nota – grazie agli investimenti di A2A che, nel corso del 2023, hanno raggiunto la quota di 130 euro a persona, più del doppio della media nazionale (64 euro). Sul fronte perdite, A2A ha attivato da alcuni anni due progetti: la distrettualizzazione della rete e il progetto Aquarius”. Oltre a questi, continua il Comune, si segnalano “le campagne di sensibilizzazione ad uso responsabile dell'acqua: negli ultimi 6 anni, l'acqua immessa in rete è diminuita di quasi 7,5 milioni di metri cubi, segno che oltre alla riduzione delle perdite è cresciuta la consapevolezza dei cittadini”.

E gli acquedotti bresciani stanno meglio che nel resto d'Italia. L'Istat riferisce di perdite del 42,4% di acqua potabile nelle reti idriche della penisola: l'acqua dispersa nelle sole reti comunali nazionali soddisferebbe le esigenze idriche di 43,4 milioni di persone per un anno intero.

Gli investimenti contro le perdite

L’acquedotto di Brescia è una fitta e complessa rete lunga ben 705 chilometri. Un sistema che sarà suddiviso in 34 distretti, di fatto reti più piccole così da facilitare l’individuazione delle perdite (il distretto viene infatti dotato di misuratori di portata che monitorano in continuo i livelli) ma anche ridurre la pressione dell’acqua immessa nella rete cittadina (riducendo le “sollecitazioni” delle tubazioni ed eventuali dispersioni in caso di rotture nelle tubazioni). Ad oggi sono già stati completati 15 distretti, 4 verranno realizzati nel 2024 (Urago centro, Urago nord, San Polo, Badia). Gli altri distretti verranno completati tra 2025 e 2026. Ogni distretto ha una centralina dedicata che, oltre al monitoraggio idraulico (perdite, pressione) effettua anche un monitoraggio chimico della qualità dell’acqua. 

Nel frattempo, prosegue anche il progetto Aquarius, vale a dire il monitoraggio in continuo delle condizioni della rete tramite l’installazione di sensori in grado di rilevare il rumore determinato da eventuali fuoriuscite di acqua: quando ciò accade, i sensori trasmettono il dato a una piattaforma di elaborazione dati che, intrecciando tutte le informazioni, riesce a localizzare il punto in cui la tubazione è rotta o deteriorata. L’installazione dei sensori non comporta alcuno scavo perché per collocarli si utilizzano i normali pozzetti della rete. Dall’autunno 2019, data di avvio del progetto, ad oggi nel Comune di Brescia sono stati installati 452 sensori per il monitoraggio in continuo di 138 km di rete; 136 le perdite individuate e riparate.

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