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Tre bresciani sul Cerro Torre, cinquant'anni dopo la mitica spedizione dei Ragni di Lecco

È una delle salite più difficili al mondo

Una donna, Giulia Venturelli, e due uomini, Leo Gheza e Eric Albertini, tutti e tre bresciani. Sono loro, in compagnia di altri scalatori, ad avere raggiunto una delle cime più spettacolari e più difficili del mondo, il Cerro Torre, in Patagonia, tra Argentina e Cile. 

Negli anni cinquanta vi furono diversi tentativi di salita al Cerro Torre. In particolare, nel 1958 due spedizioni italo-argentine tentarono la salita contemporaneamente ed in maniera indipendente tra di loro. Una era guidata da Bruno Detassis e aveva tra i suoi componenti Cesare Maestri, l'altra era guidata da Walter Bonatti e Carlo Mauri. Entrambe dovettero rinunciare all'impresa per motivi logistici. Nel 1959, Bonatti e Mauri avevano preventivato un secondo tentativo, ma abbandonarono prima ancora di partire quando seppero che un'altra spedizione italiana, guidata da Maestri, era partita prima di loro.

La spedizione che mise d'accordo tutti fu quella del 1974, esattamente 50 anni fa, del gruppo dei Ragni di Lecco; in quell'occasione giunsero in vetta Daniele Chiappa, Mario Conti, Casimiro Ferrari e Pino Negri. A distanza di 5 decenni, tre bresciani hanno ripercorso la stessa via. 

Leo Gheza, da Esine, e Eric Albertini, di Vestone, facevano parte della stessa spedizione, Giulia Venturelli, di Gussago, di un'altra. Complessivamente l'impresa ha comportato ben cinque giorni tra salita e discesa, che la scalatrice gussaghese ha descritto così: «Era un po’ di tempo che non mi commuovevo arrivando in cima a una montagna e devo ammettere che quando ho abbracciato i miei compagni, qualche lacrima è scesa; non ha torto la guida cita la via dei ragni  come la “queen line”. È stato un lungo viaggio: sei giornate, 100 km, la salita e la finestra di bel tempo che sembrava diventare sempre più piccola; nelle situazioni difficili non sempre esce il meglio delle persone, invece sono stata circondata da un team eccezionale che ha reso queste giornate davvero uniche e indimenticabili, che dire sono super felice». 
 

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