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Rifiuti: a Brescia la Tari si alza del 4% ma arriva il porta a porta del verde

La Giunta proporrà l'aggiornamento nel prossimo consiglio comunale

Cambiamenti in arrivo per la gestione dei rifiuti a Brescia. La prima novità è che le tariffe Tari saliranno: nel consiglio comunale del prossimo 25 marzo la giunta proporrà l’adozione dell’aggiornamento del regolamento per l’applicazione della tassa sui rifiuti e il relativo piano economico finanziario, che dovrà essere approvato in via definitiva da Arera - l’Autorità di regolazione per energia reti ambiente - prevede un gettito Tari 2024 pari a 34,5 milioni di euro, con un aumento del 4% sulla tariffa ordinaria rispetto a quella oggi in vigore.  Per il 2025 si prevede, invece, un ulteriore rialzo del 3%. 

Tradotto: la famiglia bresciana tipo, composta da tre persone e che vive il 100 metri quadri, spenderà per il 2024 7,40 euro in più. Un aumento reso necessario dall’inflazione, comunque modesto secondo la Loggia: anche con queste modifiche, Brescia conserva il suo primato come cittadina - tra quelle aventi tra i 150.000 e i 250.000 abitanti - con il costo della Tari più basso d’Italia. 

Sfalci e potature: la raccolta porta a porta si estende a tutto il Comune

Davanti al consiglio comunale di lunedì arriverà anche il tema della raccolta del verde. Dopo una prima sperimentazione avviata nel 2021 nei quartieri della Zona Sud di Villaggio Sereno, Don Bosco, Lamarmora, Porta Cremona, Folzano e Fornaci, la giunta ha deciso di estendere la raccolta porta a porta di sfalci e potature al resto del Comune di Brescia. A quanti vi aderiranno sarà applicata una tariffazione puntuale, cioè calcolata sulla base della reale produzione di rifiuto conferito. 

In termini pratici, ai contribuenti intestatari di un’utenza TARI che ne faranno richiesta sarà consegnato un contenitore con ruote - da 120 o 240 litri secondo discrezione del richiedente - adatto per il conferimento degli sfalci e degli altri materiali organici derivanti dalla manutenzione di giardini e orti. Il sistema congegnato prevede una raccolta settimanale dal 1 febbraio al 30 novembre - nello stesso giorno e negli stessi orari della consueta raccolta di carta, vetro e plastica - e la rimozione di tutti i green service attualmente posizionati nei quartieri. 

La polemica sulla tariffa puntuale

La tariffazione presentata in prima battuta dalla giunta comunale modula i costi in base alla capacità del bidone da un lato, al numero di esposizioni dall’altro: si prevede una componente fissa a copertura del costo del contenitore ammortizzato in 5 anni - 5 euro per il bidone da 120 litri, 7 euro per il formato da 140 litri. E una componente variabile commisurata alle effettive esposizioni del contenitore: svuotare quello da 120 litri costerà 5,50 euro, mentre il costo del bidone più capiente sarà di 6,50 euro. L'idea di fondo è scoraggiare la produzione complessiva dei rifiuti da un lato, e dall’altro affermare una maggiore equità, introducendo il principio per cui più si producono rifiuti, più si paga.

La novità non ha però trovato l'accoglienza sperata da parte del consiglio: l'impianto studiato dall'assessora all'ambiente Camilla Bianchi è stato aspramente criticato lunedì nel corso della commissione ecologia. A muovere la polemica sono i costi, che secondo i consiglieri - anche quelli di maggioranza - sarebbero ingiustificati rispetto al servizio. 

L'emendamento in discussione lunedì 

Il tentativo di ricomporre la spaccatura tra giunta e maggioranza è affidato, infine, alla sindaca, che lunedì porterà in Consiglio comunale un emendamento per modulare l’entrata in vigore del nuovo servizio sfalci porta a porta. La nuova proposta fa slittare l’entrata in vigore a regime del servizio al 2025; chi aderirà prima, riceverà il bidone in comodato d’uso e beneficerà di tre ritiri gratuiti. "Abbiamo deciso di dare a tutti il tempo per abituarsi e comprendere appieno il funzionamento del nuovo metodo” motiva Castelletti in una nota. Metodo la cui validità - sostiene - è dimostrata dai riscontri avuti dai quartieri in cui era già attiva la sperimentazione. E la cui estensione è stata approvata in giunta “all’unanimità, e dopo un percorso con la maggioranza”.

La sindaca chiarisce anche che chi preferisce potrà non aderire al servizio domiciliare e conferire il verde nelle isole ecologiche, senza alcun costo. “Rimaniamo convinti”, continua, “che la strada imboccata sia giusta, perché di fatto riporta equilibrio nella distribuzione della tariffa. A oggi lo smaltimento degli sfalci è a carico di tutti i bresciani, considerate che circa il 15% degli abitanti ha un giardino e, pertanto, l'85% pagava per lo smaltimento di rifiuti prodotti da altri”.

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