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Il pizzaiolo che insegna la sua arte ai detenuti di Canton Mombello

Ciro Di Maio, titolare di una nota pizzeria bresciana, sta insegnando l'arte della pizza ai detenuti del carcere: "Mancano lavoratori, diamogli una possibilità"

Due giorni alla settimana Ciro Di Maio oltrepassa le sbarre del carcere cittadino di Canton Mombello per consentire ai detenuti di riscattarsi attraverso il lavoro. Come? Insegnando l'arte della pizza a coloro che stanno scontando una pena per reati minori. Un corso professionale, della durata di 40 ore, per dare la possibilità ai carcerati di imparare un mestiere e poter inserirsi nelle società una volta tornati in libertà.

Il pizzaiolo classe 1990 è cresciuto in un comune del Napoletano, dove la Camorra sembra essere l’unica via per arrivare a fine mese. Proprio per non essere inghiottito dalla criminalità, nel 2015, ha lasciato la terra natale ed è approdato a Brescia per lavorare in un locale di una nota catena di ristorazione. In pochi anni è diventato il titolare della pizzeria “San Ciro” di via Sorbanella, a due passi dal cinema Oz. Oggi si considera un privilegiato e, dopo aver superato le difficoltà connesse alla pandemia e ai successivi rincari delle materie prime, ha deciso di donare a chi è meno fortunato la possibilità di trovarsi un lavoro.

"Li aiuto a trovare lavoro"

"Un ragazzo che finisce in carcere, magari per reati minori, poi ha una difficoltà enorme nel reinserirsi nel mondo lavorativo - spiega Di Maio - . Lo so per esperienza personale: ho visto molti amici finire male. Per questo ho deciso di impegnarmi in prima persona per aiutarli. In questo momento storico, tra l’altro, c’è una richiesta sempre maggiore di pizzaioli e di persone che si vogliano impegnare nell’ambiente della ristorazione. Abbiamo pensato di proporre un corso di questo tipo proprio per garantire in modo quasi automatico l’assunzione alle persone che seguiranno il corso".

Il progetto - ideato nel 2019 in collaborazione con la garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Brescia Luisa Ravagnani e sostenuto dalla direttrice del carcere Francesca Paola Lucrezi - è decollato a fine febbraio, terminata l’emergenza e le restrizioni Covid. Tantissime le adesioni: "i detenuti che hanno chiesto di partecipare sono stati molti di più rispetto ai posti disponibili”, ha fatto sapere la direttrice di Canton Mombello.

A loro Ciro Di Maio impartirà lezioni di teoria e pratica per realizzare la pizza perfetta: dal ruolo del sale alla temperatura dei forni, passando per i segreti dell’impasto e quelli legati al pomodoro. Sette i detenuti, tutti accusati di reati minori, che attualmente stanno partecipando al corso professionale. Ma in futuro potrebbero essere molti di più.

L'appello ai colleghi

L’obiettivo del 33enne, napoletano di origine ma bresciano d’adozione, è infatti quello di creare una sorta di consorzio di pizzaioli che, come lui, vogliano dare una possibilità a chi ha sbagliato e contemporaneamente ricoprire quei posti che sono ancora vacanti. "Lancio un appello ai miei colleghi che lavorano nella ristorazione - chiosa Di Maio -. Vorrei fondare un’associazione di persone che vogliano aiutare gli ex detenuti a reinserirsi con una nuova professionalità. In questo periodo nel quale mancano lavoratori è un modello positivo per tutti". 

Il pizzaiolo non è nuovo ad iniziative benefiche. Qualche tempo fa, si era dedicato alla formazione anche nel Rione Sanità di Napoli, una zona che a lui ricorda la via dove è cresciuto a Frattamaggiore.
 

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