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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Quando lo scudetto passa da Brescia: Andrea Pirlo e la Juventus tricolore

Valutazioni unanimi per il numero 21 di casa a Flero, cresciuto nel Brescia e nella Reggina, esploso nel Milan di Carlo Ancelotti. Vero trascinatore della Juventus dello scudetto, e i tifosi bianconeri gridano: "Grazie Galliani"

In molti lo sospettavano, altri invece si auguravano l’esatto contrario. Andrea Pirlo li ha fregati tutti, per fortuna o purtroppo. La dirigenza del Milan lo dava già per bollito, la Juventus ha colto al volo l’occasione, si è portata a casa il regista della nazionale a parametro zero, garantendosi un rendimento da campione. Pochi al mondo giocano come lui, nel suo ruolo forse non ha davvero uguali. Mancano pochi giorni ai suoi 32 anni (è nato il 19 maggio del 1979), non poteva esserci festa migliore che uno scudetto strappato al Milan, con una giornata d’anticipo e dopo la sconfitta rossonera nel derby della Madonnina.

Valutazioni unanimi per il ragazzo di Flero, cresciuto nel Brescia e nella Reggina, esploso alla grande nel Milan di Carlo Ancelotti. Decisivo per lo scudetto 2012, dalla prima all’ultima gara, una decina di assist (più i calci piazzati) e quei gol pesantissimi, la roccaforte del centrocampo juventino, dalla prima all’ultima giornata. “Ero convinto di essere il numero uno – ha detto il bresciano con la maglia 21 – e credo di averlo dimostrato. Sono andato via da Milano perché avevo bisogno di altre motivazioni, ho scelto i bianconeri perché credevo nel suo progetto, poter vincere subito”.

Alla fine ha vinto davvero, ha vinto la Juventus ma ha vinto soprattutto Pirlo. Sono tanti a dirlo, che senza Ibrahimovic il Milan chissà dove sarebbe, sono forse anche di più quelli che dicono senza Pirlo chissà la Juve dove sarebbe arrivata. “Uno scudetto meritato, lo abbiamo voluto fin dall’inizio – continua Pirlo – Ma non voglio parlare di rivincite. Ho sempre fatto il mio, sono sempre stato bene. Avevo voglia di vincere ancora, ci sono riuscito”.

Ok, niente rivincite. Ma quel ‘Grazie Galliani’ che i tifosi gli regalano lo accoglie con un sorriso. Guarda lo striscione, ci fa pure una foto. Grazie Galliani, forse lo pensa anche lui.

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