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Cosa ci fa un iceberg gigante che galleggia nel lago d'Iseo

A sette anni da Christo, il ritorno dell'arte monumentale

Presentata giovedì mattina "Acquariaterrafuoco", sottotitolo: "L'opera di Helidon Xhixha sul lago d'Iseo". L'artista veleggia sul Sebino con una doppia iniziativa: una mostra diffusa di sculture monumentali, a carattere ambientale, e una personale alla Fondazione L'Arsenale composta a opere scultoree a parete, bozzetti e una selezione di pubblicazioni (consultabili). Per la prima volta lo scultore, nato a Durazzo nel 1970, arriva a Iseo e sul territorio di Clusane, ma abbracciando tutta la provincia per la mostra che sarà visitabile dal 24 giugno al 1° ottobre. Curata da Ilaria Bignotti e Camilla Remondina, "Acquariaterrafuoco" mette in risalto il linguaggio dell'artista nel suo adoperare e manipolare il metallo come se fosse un fluido alchemico, capace di assumere forme e dimensioni di straordinaria potenza.

Le opere monumentali di Helidon Xhixha

Passati ormai 7 anni dall'incursione di Christo con The Floating Piers, l'arte monumentale torna sul lago d'Iseo con sculture che dialogano con l'acqua e la terra, con le architetture e la natura del paesaggio lacustre. Questo grazie alle forme del metallo forgiato da Xhixha, capace di renderlo corpo rilucente e riflettente che si adagia, in armonia, nell'ambiente, svetta nello spazio e chiama a sé lo sguardo e il paesaggio, coinvolgendo il pubblico e il paesaggio stesso. Le opere, esposte in musei e siti culturali internazionali nel corso di oltre 20 anni di carriera, approdano ora sul Sebino.

Pensiamo al grande Iceberg che appare sul lungolago di Iseo, visibile dalla grande passerella pubblica, e dichiara la scottante centralità dei temi del clima e del global warming. L'acciaio, materiale preferito da Xhixha, è materia resiliente, da piegare e modulare: diventa colonna che pare accogliere le voci del mondo, obelisco dei valori di condivisione e umanità, come nel caso delle sculture Abbraccio di Luce e Lancio di Luce che si trovano a Iseo, oppure si fa specchio della comunità e dei suoi abitanti, come per l'opera Satellite nel passaggio dei portici di Piazza Garibaldi.

Il progetto si pone così in un dialogo ideale con la grande e pionieristica installazione che fu The Floating Piers: non solo l'acqua del lago ma anche la terraferma oggi accoglie installazioni e sculture. La mostra è organizzata dalla Fondazione L'Arsenale con il sostegno del Comune di Iseo, in collaborazione con Imago Art Gallery di Lugano, Fondazione Alberto Giacomini, Poliedro Studio e Le Giraffe Noleggi. 

"La scultura di Xhixha - commentano le curatrici Ilaria Bignotti e Camilla Remondina - è antidoto alla nullificazione delle cose. Per questo è monumentale: ci salva per la sua verticalità, per durevolezza e dimensioni, per la sua struttura, per il mondo in cui un solo colore, quello argenteo del metallo, è affidato a forme che paiono scolpite da vento e luce. La scultura di Helidon Xhixha è un monumento alla natura, alla storia, alla scultura e al suo permanere".

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