rotate-mobile
social

Da Ghislandi a Del Bono, tutti i sindaci di Brescia dal dopoguerra ad oggi

Un viaggio tra passato e presente alla scoperta di tutti i sindaci della città di Brescia dal dopoguerra ad oggi: da Ghislandi a Del Bono passando per Boni e Corsini

Volti noti e meno noti, in gran parte scomparsi – salvo gli ultimi tre, in ordine cronologico: sono i protagonisti della scena politica di Brescia dal dopoguerra ad oggi, i sindaci che negli anni e nei decenni hanno guidato la città, affiancando al governo cittadino l'amalgama inevitabile con i grandi avvenimenti della storia nostrana, italiana e mondiale, dalla ricostruzione post-bellica alla strage di Piazza Loggia, da Tangentopoli alla pandemia da coronavirus.

Immaginiamolo come un viaggio a ritroso, tra passato e presente: per qualcuno sarà una scoperta, per qualcun altro un tuffo nei ricordi. Riguardando quei volti e quei sorrisi, le battaglie di ieri e di oggi, partiti nuovi e antichi, di cui - per quasi tutti - resta ormai solo qualche sbiadita fotografia. Ci sono anche storie curiose, da statistica e non solo: come il brevissimo mandato di Giovanni Panella, solo otto mesi, da gennaio a settembre nel 1992, o il record imbattuto (e ormai imbattibile) di Bruno Boni, noto appunto come “Il sindaco”, che fu primo cittadino senza sosta dal 1948 al 1975, per cinque mandati (e mezzo) consecutivi.

Guglielmo Ghislandi (1945-1948)

Avvocato e antifascista, nato a cresciuto a Breno, Guglielmo Ghislandi (Partito socialista italiano) fu il primo sindaco di Brescia dopo la Liberazione. Venne nominato dal Comitato di liberazione nazionale nel maggio del 1945, ma solo a luglio sarà affiancato da una vera e propria giunta formata da 12 assessori. Alle elezioni del 31 marzo 1946 viene rieletto consigliere comunale e poi il 30 aprile anche sindaco (all'epoca, ricordiamo, il primo cittadino era nominato per elezione consiliare). Rimarrà in carica fino al giugno del 1948, quando si dimetterà dopo la sua elezione in parlamento.

Bruno Boni (1948-1975)

Il sindaco di Brescia per antonomasia, Bruno Boni (Democrazia Cristiana) è stato alla guida della città (senza sosta) dal 1948 al 1975. Già in consiglio comunale, viene eletto sindaco nel giugno del 1948: sarà riconfermato per cinque tornate amministrative. Instancabile militante della Dc, fu segretario provinciale e presidente del Comitato provinciale: nel 1975 lascerà la Loggia per candidarsi in Provincia, di cui sarà presidente per dieci anni (fino al 1985). Quell'anno verrà ricandidato dalla Dc in Loggia: prenderà quasi 11mila voti. Muore il 6 febbraio del 1998: durante la commemorazione il primo cittadino di allora, Mino Martinazzoli, lo saluta definendolo “sindaco per sempre”.

Cesare Trebeschi (1975-1985)

Cesare Trebeschi è stato sindaco di Brescia dal 28 luglio 1975 al 1980, poi dal 20 ottobre 1980 al maggio 1985 con un intervallo di pochi mesi – da luglio a novembre del 1983 – per via di una crisi politica. Anche lui eletto nelle liste della Dc, anche se non aveva tessere di partito, prima della Loggia fu assessore provinciale all'agricoltura (dal 1961 al 1964) e poi consigliere (dal 1964 al 1970). Avvocato, giureconsulto e storico del diritto, era un esperto nel diritto agrario.

Pietro Padula (1985-1990)

Pietro Padula (Democrazia cristiana) fu sindaco dal 14 ottobre al 1985 al settembre 1987, e poi dalla fine di novembre dello stesso anno alla primavera del 1990. In consiglio comunale già dal 1960, verrà eletto alla Camera dei deputati per quattro legislature: 1968, 1972, 1976 e 1979. Nel 1983 viene eletto in Senato, da cui si dimetterà per dedicarsi esclusivamente all'attività amministrativa della città. E' stato anche sottosegretario ai Lavori pubblici nei governi di unità nazionale (Andreotti IV e V) dal 1978 al 1979.

Giovanni Boninsegna (1990-1991)

Giovanni Boninsegna fu sindaco per meno di un anno, dall'agosto del 1990 al luglio del 1991. Storico commerciante, aveva aperto il suo negozio di stoffe nel 1948: ha lavorato dietro al bancone fino alla morte, nel 1993. Fu tra i primi ad occuparsi dei problemi di handicap e disabilità, e tra i fondatori dell'Anffas, di cui è stato presidente per 20 anni. Venne eletto consiglio comunale la prima volta nel 1970: vi rimarrà per un ventennio. Fu nominato sindaco nel 1990 a capo di una giunta Dc-Psi-Pri-Pli, al termine di una trattativa durata due mesi. A seguito delle sue dimissioni verrà sostituito da un Commissario prefettizio.

Giovanni Panella (1992)

La carriera di sindaco di Giovanni “Gianni” Panella (Psi) fu ancora più breve di quella del suo precedessore. Fu infatti primo cittadino solo dal 27 gennaio al 26 settembre del 1992: la sua giunta durò solo otto mesi ma dovette affrontare questioni scottanti, come il blocco dei lavori al Palagiustizia causa ritrovamenti archeologici o l'avvio del progetto del termoutilizzatore. Quando un pezzo della Dc gli revoca l'appoggio, la giunta cade: gli subentrerà Paolo Corsini. E' morto nel 2003.

Paolo Corsini (1992-1994 e 1998-2008)

Laureato in Lettere classiche, Paolo Corsini è stato docente di Storia moderna all'Università di Parma. Venne eletto sindaco di Brescia per la prima volta nel settembre del 1992: rimarrà primo cittadino fino al 1994, ma continuerà nell'attività politica come vicesindaco - per Mino Martinazzoli - fino al 1996, quando si dimette per candidarsi a deputato (eletto per il Pds, il Partito democratico della sinistra). Dopo due mandati consecutivi come sindaco di Brescia (nel 1998 e nel 2003), sarà di nuovo in parlamento, nelle file del Partito Democratico.

Mino Martinazzoli (1994-1998)

Nome di battesimo Fermo, da tutti conosciuto come Mino: Martinazzoli sarà sindaco dal 1994 al 1998, dopo una lunga “gavetta” a partire dalla Provincia di Brescia (nel 1970) e poi in consiglio comunale (dal 1975 al 1980) per la Democrazia cristiana. Nel 1972 inizia la sua attività parlamentare, che durerà 22 anni: dal 1972 al 1983 e dal 1992 al 1994 è senatore, dal 1983 al 1992 è deputato. Con ruoli importanti: è stato ministro della Giustizia nel primo governo Craxi e ministro della Difesa nel sesto governo Andreotti. Dopo la sua “avventura” da sindaco, dal 1994 al 1998, nel 2000 si candiderà alla presidenza della Regione, per il centrosinistra. E' morto nel 2011.

Adriano Paroli (2008-2013)

Politico e avvocato, Adriano Paroli è stato il primo sindaco di centrodestra (era ed è di Forza Italia) dopo il "filotto" di sindaci di centrosinistra che si sono alternati dai primi anni Novanta. La sua storia politica comincia da Comunione e Liberazione, per proseguire poi come detto in Forza Italia. Fu candidato presidente per la Provincia di Brescia, ma poi eletto deputato nel 1996 (e poi rieletto nel 2008, l'anno in cui vincerà la corsa alla Loggia, al primo turno senza ballottaggio).

Emilio Del Bono (2013-2023)

Salvo improbabili imprevisti, Emilio Del Bono continuerà ad essere sindaco di Brescia fino al 2023. Già candidato nel 2008, e sconfitto da Adriano Paroli, si ripresenterà nel 2013 vincendo (al ballottaggio) contro lo stesso Paroli. Nel 2018, in controtendenza con i dati nazionali ovunque favorevoli al centrodestra, vincerà il suo secondo mandato al primo turno (sfiorando il 54% dei voti) contro Paola Vilardi. Dal 1996 al 2008 è stato anche deputato, nelle liste dell'Ulivo, della Margherita e dell'Unione.  

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Da Ghislandi a Del Bono, tutti i sindaci di Brescia dal dopoguerra ad oggi

BresciaToday è in caricamento