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La maggioranza lascia palazzo Loggia prima di discutere dei lavoratori dell'Iveco

Il centrodestra: "mancano di rispetto ai lavoratori"

E’ tornato a riunirsi venerdì pomeriggio, a partire alle ore 15, il consiglio comunale di Brescia. Dopo un avvio acceso a causa del dibattito sulla commemorazione di Alexei Navalny, due temi hanno tenuto banco durante la seduta: l’approvazione del nuovo statuto per il Centro Teatrale Bresciano (Ctb), con l’introduzione del Teatro Borsoni in apertura in via Milano tra gli spazi da questo in uso; e l’adesione del Comune alla fondazione Campus Edilizia Ets. 

Durante la seduta, la minoranza ha interrogato la giunta in merito al destino dei progetti relativi al Musil - la sede centrale del Museo dell'industria e del lavoro - alla sede del Museo di Scienze naturali e all’ex caserma Ottaviani. Una ulteriore interrogazione, svoltasi però a porte chiuse, ha riguardato alcune consulenze controverse della società San Filippo spa, controllata dal Comune. 

Il nuovo statuto del Ctb e l'adesione alla Fondazione Brescia Campus Edilizia Ets

Ricevono il via libera le modifiche allo statuto del Centro Teatrale Bresciano e la convenzione con cui a questo viene affidato l’utilizzo del nuovo Teatro Borsoni, accanto al Teatro Sociale, al Santa Chiara e al Teatro Mezzadri. Il momento del voto, tuttavia, certifica una distanza non sanata tra maggioranza e minoranza: il provvedimento passa con i soli voti della prima, i consiglieri dei gruppi di minoranza non votano. Il principale punto di scontro è la linea culturale che la convenzione specifica per il nascente teatro di via Milano: il testo recita che sarà usato “principalmente per sviluppare iniziative per il sostegno della resilienza di Via Milano e la valorizzazione del benessere, della qualità della vita partecipata nel quartiere e la tutela proattiva delle nuove e consolidate fragilità, in continuità con la strategia del progetto ‘Oltre la strada’”. Una linea tesa a favorire l’accesso alla programmazione culturale e, attraverso questo, costruire legami con il quartiere, precisa la sindaca, a cui fanno eco gli interventi tra i banchi della maggioranza. “Una direzione che potrebbe escludere gli altri cittadini e ghettizzare il teatro” secondo le consigliere Bordonali (Lega) e Ferrari (FdI). 

Diventa poi realtà, con l’approvazione consiliare, anche l’adesione del Comune alla Fondazione Campus Edilizia Ets, ente nato su iniziativa di Ance Brescia (collegio costruttori), Loggia, Confindustria Brescia e Unibs, allo scopo di sviluppare gli studi sull’edilizia bresciana e i bisogni della città, oltre che per progettare un corale recupero delle tante aree dismesse. Il voto in merito alla fondazione arriva in serata, dopo un’interruzione di un’ora volta a consentire ai consiglieri di partecipare alla fiaccolata in memoria di Navalny organizzata dal gruppo bresciano di Azione per le 19. 

Salta l'ordine del giorno su Iveco-Magirus: protesta la minoranza

Salta invece, tra le proteste della minoranza, l’ultimo punto all’ordine del giorno: si sarebbe dovuto trattare della situazione di incertezza tra i lavoratori del produttivo bresciano di Iveco-Magirus che - stando a notizie circolate negli ultimi mesi e non smentite - sarebbe intenzionata a cedere la divisione produttiva di Iveco relativa ai mezzi speciali antincendio. Gran parte dei consiglieri della maggioranza, tuttavia, ha lasciato la sala consiliare al termine del voto in merito a Campus Edilizia. “Manca il numero legale” non ha potuto che rispondere il presidente Rossini, interpellato dalla minoranza nel tentativo di proseguire la discussione. 

“In vista della preparazione del Consiglio Comunale odierno si era tenuta in mattinata una riunione molto partecipata tra tutti i gruppi consiliari del centrodestra ed i sindacati. La volontà politica di tutti i gruppi politici era garantire la doverosa discussione in Consiglio Comunale di una così rilevante questione di interesse per tutta la città, a prescindere dai colori politici di appartenenza”,  si legge in un comunicato diffuso in serata dal centro destra. Gli accordi - e il rispetto per i lavoratori, sottolinea la comunicazione, sono stati disattesi. “Il centrodestra è rimasto compatto e fermo in aula, chiedendo al Presidente Rossini la verifica del numero legale in aula fra vibranti proteste. Egli si è tuttavia limitato a chiudere la seduta anzitempo dichiarando la mancanza del numero legale, impedendo così la discussione”. Duro il commento dei capigruppo di Fratelli d’Italia, Civica Rolfi, Lega e Forza Italia: “i colleghi della maggioranza, forse perché troppo stanchi vista l’ora tarda, hanno preferito tornare comodi alle loro case invece che spendere doverosamente ancora un po' del loro tempo per parlare e approfondire il tema della tutela dell’occupazione nell’industria bresciana”. L'abbandono dell'aula, accusano, potrebbe essere "la ripicca e il frutto dell'ennesima figuraccia fatta oggi dalla maggioranza". L'allusione, assolutamente non velata, è al voto per la commemorazione di Navalny svoltosi in apertura del consiglio.

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