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Tutto pronto per l'accordo Pdl-Lega: Pirellone merce di scambio

L'accordo tra i due partiti sembra già cosa fatta: resta il nodo Pirellone e candidato premier, ma entrambi i partiti sanno che devono unirsi per non votarsi all'irrilevanza

Questione di ore e l'accordo tra il Pdl e la Lega, o la rottura tra i due ex alleati, sarà cosa fatta. Nulla di scontato né in un senso né nell'altro, precisano fonti di entrambi gli schieramenti, interessati comunque a tenere alta la guardia a difesa delle reciproche richieste politiche.

Centrale la questione della premiership e del ruolo - dunque - di Berlusconi. Ruolo che il segretario del Pdl, Angelino Alfano, vede ben delineato: "E' il nostro candidato - dice - ma non credo sia un problema insormontabile".

Ottimismo che trova sponda leghista - secondo gli osservatori - solo nei tweet di Maroni che anche ieri ha continuato a cinguettare certezze sullo sbarco al Pirellone e al 'filotto' (o euroregione) del Nord.

Due obiettivi, questi, impossibili senza i voti del Cavaliere o in caso di 'vendette' pidielline nelle giunte governate in coabitazione. "Da dove prenda Alfano queste certezze, non lo so", è, però, la dura replica di Matteo Salvin.

"Con il Cavaliere in campo - spiega il segretario lumbard - non c'é possibilità di alcun accordo". Ma Alfano inforca gli occhiali rosa e prevede una "inevitabile" collaborazione delle due forze, con conseguente rimonta elettorale stile 2006. Rimonta cui crede più di tutti Silvio Berlusconi che, proseguendo la sua 'offensiva' mediatica, sparge il proprio ottimismo su giornali, radio e tv. Nazionali e locali.

"Partire io sconfitto? Assolutamente no", dice al Tg5 spiegando che gli sono bastati 15 giorni di presenza sui media per recuperare 10 punti di consenso nei sondaggi contando "di riprenderci in casa quel 40% che ci ha votato nel 2008 e che è abbastanza facile da convincere".

Il Cavaliere, continuando a strizzare l'occhio a via Bellerio e alla pancia leghista, prova a compiacerli proseguendo con la strategia di attacco nei confronti di Mario Monti, e promettendo di 'smantellare' già al primo consiglio dei ministri, l'impianto dell'Imu, restituendolo ai cittadini: "Aboliremo l'Imu e poi ci dedicheremo alla riforma del mercato del lavoro e delle pensioni" dice in mattinata a Teleradiostereo.

Ma è ancora il Prof l'obiettivo principale delle bordate del leader Pdl. Dicendo che la sua lista è "immorale" perché "messa in campo per portare voti alla sinistra sotto mentite spoglie", Berlusconi torna a definirlo un "leaderino" che si "é messo insieme ad una accoppiata, Fini e Casini, che te la raccomando...". Ma tanto, si dice certo Berlusconi, "per Monti c'é solo un ruolo da comparsa nello scenario politico con un tempo di permanenza molto stretto".

E per questo, avverte ancora, "gli italiani devono imparare a votare: devono fare una scelta di campo netta. O la sinistra di Bersani, o il centrodestra rappresentato da me. Tutto il resto, a partire da Monti, è inutile nell'attuale quadro politico".

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