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Venerdì, 26 Aprile 2024
Scuola

Picchi di contagi fino a 40 volte rispetto a settembre: "Non riaprite le scuole"

L'allarme lanciato dal comitato nazionale IdeaScuola: contagi oltre il 4mila percento in più tra i bambini e i ragazzi in età scolastica

Picchi di contagi fino a 40 volte più elevati rispetto allo scorso settembre nei bambini in età scolastica e nei ragazzi fino a 19 anni: tutto questo mentre da mercoledì 7 aprile dovrebbero riaprire le scuole anche in zona rossa, fino alla prima media, e fino alla terza media in zona arancione, con la possibilità di un ritorno in presenza anche per parte degli studenti delle superiori. L'allarme arriva dal comitato nazionale IdeaScuola, composto da genitori, docenti, esponenti del mondo accademico e medico, che va un po' in controtendenza all'opinione comune (condivisa anche nel mondo scolastico e in ambito genitoriale) che vorrebbe il prima possibile una riapertura degli istituti.

“Una decisione che ci lascia oltremodo interdetti – fa sapere IdeaScuola in una nota, con riferimento all'ultimo decreto del Governo Drachi – e che va contro tutte le evidenze di incremento dei contagi proprio nella popolazione in età scolastica, addirittura privando i presidenti di Regione della discrezionalità di poter distinguere e adottare tra i territori le misure più adeguate. Tutto questo senza che ci sia stata nessuna modifica del protocollo di sicurezza: a partire da mercoledì le famiglie si troveranno costrette a scegliere tra rischio e salute e perdita di giorni di scuola”.

Le proposte per la riapertura delle scuole in sicurezza

Nel merito, e sulla base delle più recenti indicazioni di Inail e Iss, l'Istituto superiore di Sanità (ctra cui l'incremento a 2 metri del distanziamento suggerito), il comitato ha stilato un vademecum di proposte “per una scuola in presenza ma in sicurezza”: si va dalla fornitura e l'obbligo di utilizzo di Dpi ad alta protezione come le mascherine FFP2, fino alla riduzione del numero di alunni per aula “e conseguente aumento del distanziamento in risposta alla maggiore contagiosità della variante inglese”. E ancora: screening bisettimanale e presidi sanitari scolastici, tracciamento tempestivo e database nazionale pubblico, l'installazione di sistemi di sanificazione dell'aria.

“In considerazione delle evidenze scientifiche – continua IdeaScuola – è necessario non cedere alla logica irrazionale di aprire in queste condizioni, senza una preventiva e sostanziale modifica del protocollo di sicurezza: non è negando la necessità di cautela che affermiamo il diritto all'istruzione. Rinnoviamo quindi il nostro appello a rivedere la posizione di riapertura delle scuole dopo le festività pasquali”.

I numeri del contagio tra settembre e marzo

I numeri a cui fa riferimento il comitato sono quelli resi noti dall'Iss nel consueto bollettino settimanale di sorveglianza integrata sul Covid-19. E in effetti è il confronto è impietoso: i dati di fine marzo, rispetti a quelli di inizio settembre, confermano un +4.680% di contagi nella fascia d'età tra gli 0 e i 9 anni e del +4.038% nella fascia tra i 10 e i 19. Sono più di 40 volte in più rispetto a qualche mese fa, ma fino a quattro volte di più anche rispetto ad altre fasce d'età, nello stesso periodo: tra settembre e marzo l'incremento è stato del +1.770% tra i ragazzi di età compresa tra i 20 e i 29 anni, +1.684% tra i 30 e i 39, +1.451% tra i 40 e i 49, +1.185% tra i 50 e i 59, +1.015% tra i 60 e i 69 anni, +690% tra i 70 e i 79, +426% tra gli 80 e gli 89, +308% per gli ultranovantenni.

L'incremento nel corso dell'anno scolastico

Non solo. “L'incremento percentuale della media mensile dei contagi della prima parte dell'anno scolastico, da settembre a dicembre – scrive ancora il comitato – è del 52% in più nella fascia d'età tra 0 e 9 anni e del 15% tra i 10 e i 19, mentre resta sostanzialmente stabile nel resto della popolazione, a conferma della maggiore contagiosità della variante inglese anche tra i più piccoli, quelli che di fatto hanno sempre frequentato in presenza”. In tal senso, tra dicembre e marzo rispetto al periodo tra settembre e dicembre, gli altri unici incrementi sono tra i 70 e i 79 anni (+5%) e tra i 60 e i 69 (+2%), mentre calano tra i 20 e i 29 anni (-6%), tra i 50 e i 59 (-5%), tra gli 80 e gli 89 (-9%) e tra gli over 90 (-26%).

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