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Flop Made in Italy, rivincita istituti tecnici: le scuole preferite dai ragazzi bresciani

I primi dati sulle iscrizioni all'anno scolastico 2024/2025

Flop del Made in Italy ma i preferiti restano i licei, salvo la confermata rivincita nel Bresciano degli istituti tecnici: sono i primi dati relativi alle iscrizioni per il nuovo anno scolastico 2024/2025 che si sono chiude il 10 febbraio scorso. Male, molto male le novità annunciate dal governo: l'avvio della sperimentazione della filiera tecnico professionale (nota come “4+2”) ha fatto registrare solo 1.669 iscrizioni in tutta Italia, ancora peggio i nuovi licei del Made in Italy per cui è stato registrato l'interesse di appena 375 studenti in tutta la penisola.

Le parole del ministro Valditara

Il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara ridimensiona il flop: “La filiera del 4+2 ha registrato un interesse significativo da parte della famiglie – rileva il ministro: diamo adito alla libera interpretazione dei numeri –: gli studenti da settembre potranno contare su un percorso e dei programmi fortemente innovativi e una maggiore sinergia con il  mondo produttivo”. Sul Made in Italy: “È la nuova offerta formativa messa in campo dai licei che avevano già attivo l'indirizzo Scienze Umane, opzione Economico-sociale, pensata per una formazione tesa a valorizzare le eccellenze italiane riconosciute a livello internazionale. Una opzione che dal prossimo anno potrà rafforzarsi nell'alveo dei licei più tradizionali. È importante – conclude Valditara – aver ampliato l'offerta formativa a disposizione degli studenti italiani venendo incontro alle esigenze e alle nuove sfide del mondo del lavoro”.

Le iscrizioni in Lombardia (e a Brescia)

Qualche numero più nostrano sulla base dei dati resi noti dall'Ufficio scolastico regionale per la Lombardia. Nella scuola primaria la domanda di tempo pieno (per un totale di 40 ore settimanali) è stata richiesta da oltre il 60% delle famiglie: segue, con il 27,8% delle richieste, l'opzione del “tempo scuola” fino a 30 ore settimanali. A livello nazionale il tempo pieno è stato scelto dal 49,6% delle famiglie: segue il tempo scuola di 27 ore settimanali con il 30,1%. Con riferimento alla scuola secondaria di primo grado (le scuole medie) ha prevalso l'opzione del “tempo ordinario” di 30 ore settimanali, indicata dall'80,9% delle famiglie lombarde: ancora più larga la maggioranza a livello nazionale, dove l'opzione del tempo ordinario raggiunge l'88,6%.

Nella scuola secondaria di secondo grado (le scuole superiori) il 50,2% degli studenti della Lombardia ha scelto di frequentare i licei, il 36,2% ha preferito gli istituti tecnici, il 13,5% ha orientato la propria scelta sugli istituti professionali. In lieve calo il dato delle iscrizioni al liceo (lo scorso anno era del 51,3%), circostanza riscontrata anche nel resto del Paese: in Italia i licei sono i preferiti dal 55,6% dei futuri iscritti, erano il 57,1% lo scorso anno. I lùmbard sono più tecnici: il 36,2% delle iscrizioni va ben oltre il dato nazionale (31,7%). Aumentano anche le iscrizioni agli istituti professionali: 13,5% rispetto al 12,5% relativo all'anno scolastico 2022/2023.

In Lombardia il liceo preferito è lo Scientifico (11,26% delle iscrizioni), seguito dallo spin off sulle Scienze applicate (9,88%): al 6,86% il Linguistico, al 6,29% il liceo delle Scienze umane. Tra gli istituti tecnici spicca il settore tecnologico (20,17%) e nello specifico Informatica e telecomunicazioni (6,09%): al 16,05% il settore economico, dove il più preferenziato è Amministrazione, finanza e marketing (11,9%). Tra gli istituti professionali al primo posto i Servizi per la sanità e l'assistenza sociale (3,49%), seguito da Enogastronomia e ospitalità alberghiera (2,49%).

Confermato anche quest'anno il ribaltone bresciano. Ovvero: più iscrizioni agli istituti tecnici che ai licei, caso più unico che raro in Italia. I nuovi iscritti al liceo si fermano infatti al 34%: il 35% degli studenti bresciani ha invece scelto un istituto tecnico, il 29% un istituto professionale. Flop del liceo Made in Italy fin dalle premesse: solo una scuola ha infatti attivato la novità formativa sbandierata dal governo, nello specifico il liceo Gambara di Brescia (tra l'altro in formula serale), in sostituzione dell'indirizzo Economico-sociale.

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